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Nefrologia: guariti dal Covid gli ultimi dializzati in carico all’AUSL. Sei i pazienti con malattie renali colpiti dal virus durante l’emergenza

Su 238 dializzati assistiti nei centri AUSL. Bonucchi (Unità operativa complessa di Nefrologia): “Le misure adottate sin da febbraio hanno funzionato; adesso bisogna ripartire, prevedendo spazi adeguati all’isolamento e percorsi distinti”

Sei pazienti positivi – tra cui purtroppo un decesso – su 238, ovvero il 2,5% del totale: sono i numeri dell’incidenza del Covid sui dializzati in carico all’Azienda USL di Modena, tra le percentuali più basse del Nord Italia.

L’Unità operativa di Nefrologia e Dialisi

Un risultato che l’Unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda USL di Modena, diretta dal dottor Decenzio Bonucchi, ha raggiunto grazie alla tempestiva adozione di misure di prevenzione: sin dal 26 febbraio, negli otto centri di dialisi di competenza Ausl (da Mirandola a Pievepelago, passando per Carpi, Sassuolo, Castelfranco Emilia, Vignola, Montefiorino e Pavullo), è stata avviata un’attività di triage all’ingresso con misurazione della temperatura, igiene delle mani, uso della mascherina e intervista per rilevare eventuali contatti con persone positive.

Accanto a questo filtro, un ruolo fondamentale per contenere la diffusione dell’epidemia lo hanno avuto infermieri e volontari addetti ai trasporti: è anche grazie alla competenza e all’attenzione posta nel loro lavoro che i centri di dialisi sono riusciti a tenere il più possibile fuori dalla porta il virus.

 
Decenzio Bonucchi

“Il paziente con malattia renale cronica – spiega il dottor Bonucchi – necessita di accesso alle strutture sanitarie tre volte a settimana per effettuare la dialisi e ciò aumenta il rischio di venire a contatto con il virus. Per questo sono stati fondamentali anche gli accorgimenti strutturali adottati tempestivamente dal Servizio tecnico dell’Ausl: in particolare vorrei sottolineare il prezioso lavoro svolto da Corrado Cerchiari all’Ospedale Ramazzini di Carpi, dove in tempi brevi è stata realizzata una rampa in legno presso l’ingresso posteriore del reparto, che ha consentito di differenziare i percorsi per i casi Covid positivi”.

Durante la fase emergenziale i nefrologi dell’Ausl, in particolare, non hanno fatto mancare il loro apporto nelle aree Covid del Ramazzini e nel contempo hanno garantito assistenza ai circa 2.000 pazienti con malattia renale avanzata.

Oggi la Dialisi provinciale può dichiararsi Covid-free: dal 16 giugno, infatti, sono guariti gli ultimi pazienti dializzati che avevano contratto l’infezione. All’orizzonte ora c’è la riapertura delle prenotazioni delle visite ambulatoriali, mentre prosegue il recupero delle prestazioni sospese a causa dell’emergenza.

“Adesso bisogna mettere a frutto questa esperienza – sottolinea ancora Bonucchi –, senza abbassare la guardia della sorveglianza attiva e consolidando le strutture, come quella della Nefrologia di Carpi e della dialisi di Vignola, che hanno bisogno di spazi adeguati, modulabili a seconda delle esigenze di isolamento, e di percorsi separati. Anche se la seconda ondata, come si spera, non dovesse arrivare, non dovremo farci trovare impreparati in futuro”.

 
 

[21 giugno 2020]

Ultimo aggiornamento: 22 Giugno 2020