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Ospedale di Pavullo, in funzione quattro nuove stanze di degenza a pressione negativa

Il nuovo sistema permette di fare defluire all'esterno della struttura l’aria contaminata nelle camere senza il rischio che si diffonda in altri reparti

Un salto di qualità fondamentale sia nell’assistenza ai pazienti che nella tutela del personale sanitario. Sono entrate in funzione nei giorni scorsi le quattro nuove stanze di degenza a pressione negativa, presso l’area di terapia semi-intensiva della Medicina Interna all’Ospedale di Pavullo. La ristrutturazione e messa a norma delle camere a uso singolo è stato possibile grazie ad un’importante donazione dell’azienda ceramica Mirage, appartenente al Gruppo Concorde.

L'Ospedale di Pavullo nel Frignano

In particolare, sono chiamate stanze di pressione negativa perché la pressione d'aria dentro la camera è più bassa rispetto alla pressione all’esterno. Ciò significa che quando la porta è aperta, l’aria potenzialmente contaminata non scorrerà fuori nelle aree non contaminate mettendo a rischio la salute del personale sanitario e degli altri pazienti. L’aria contaminata è fatta defluire all’esterno dalla camera con impianti di scarico specifici, che grazie a filtri speciali viene ripulita prima di essere espulsa fuori dalla struttura ospedaliera. In questo modo il reparto di Medicina Interna sarà sempre pulito e sicuro, permettendo così di trattare nelle quattro stanze a pressione negativa pazienti bisognosi di ventilazione e aerosol, anche Covid positivi, senza rischi per gli altri.

“La Semintensiva Internistica, area di degenza da molti anni deputata al monitoraggio e al trattamento dei pazienti critici (con problemi cardiovascolari, respiratori, infettivologici, perioperatori, ecc), si arricchisce di una rilevante dotazione tecnologica, che contribuirà in misura significativa a garantire la sicurezza di pazienti ed operatori – dichiara Giorgio Cioni, Direttore della Medicina Interna dell’Ospedale di Pavullo -. Ringraziamo l’azienda ceramica Mirage per la sensibilità dimostrata, come in altre numerose occasioni, nei confronti dei nostri pazienti e dei nostri operatori".

 
 

[2 gennaio 2021]

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2021