I dati sulle automediche: sulla base di precise valutazioni, nell’area potranno essere raggiunti 10mila cittadini in più senza ridurre la copertura già esistente
Non esiste alcun documento che preveda la chiusura del Pronto Soccorso di Vignola. Al contrario, è in corso un lavoro di riforma del sistema di emergenza-urgenza provinciale, avviato il 1° aprile dalla CTSS, per rafforzare i servizi e dare una risposta più efficace ai bisogni dei cittadini.
Quanto al sistema 118, la collocazione e il numero di mezzi devono rispondere all’obiettivo di garantire la migliore sicurezza per il maggior numero di cittadini, a vantaggio di tutti e non solo di alcuni. Ambulanze e automediche fanno parte di un sistema che opera in rete e in modo dinamico, grazie alla compresenza e integrazione tra differenti mezzi su differenti territori in coordinamento con la Centrale operativa 118.
Attraverso uno studio approfondito sulle cosiddette isocrone*, che analizzano i dati di intervento e la distribuzione della popolazione, è stato valutato lo spostamento strategico di un’automedica di 10-13km, da Maranello a Pozza. La sinergia con le aree di confine – Bazzano in questo caso – è anch’essa un elemento fondamentale del sistema, attiva da sempre e oggetto di un tavolo di lavoro che definirà tecnicamente un potenziamento della collaborazione entro la prossima CTSS. Tutto questo permetterà di mantenere la copertura su tutta l’area già prima servita dai mezzi di Maranello e Vignola, e garantire a circa 10.000 cittadini in più i migliori tempi di intervento. Nessun turno di automedica notturno verrà soppresso e rimarranno le stesse ore di presenza.
Il personale medico del PS di Vignola sarà così dedicato esclusivamente alla struttura, senza sovrapposizioni con il sistema 118. Parallelamente, si lavora per potenziare ambulatori e servizi territoriali più vicini ai bisogni del cittadino.
“L’obiettivo prioritario è mantenere i servizi di PS sul territorio modenese, quindi anche a Vignola – afferma il Direttore Generale Ausl Mattia Altini –, e in virtù di un lavoro imponente che abbiamo fatto in questi mesi ci stiamo riuscendo, con l’obiettivo di aumentare equità, prossimità e qualità, valorizzando le risorse disponibili e investendo in tecnologie e modelli organizzativi più efficienti. Ciò significa intervenire per aumentare il rendimento delle risorse disponibili, generando il massimo valore possibile, attraverso la rimodulazione di mezzi, personale e tecnologia. Servono oggi azioni di sistema, in una logica di corresponsabilità di tutti gli attori, per garantire un futuro in sicurezza al nostro Sistema Sanitario Regionale, pubblico e universalistico”.
*Il sistema delle isocrone
Grazie all’analisi dei dati geolocalizzati sugli interventi, è stato possibile individuare le cosiddette isocrone – aree raggiungibili entro 20 minuti – e stimare la popolazione servita. Questo ha permesso di ripensare la posizione dei mezzi avanzati con medico: migliorando la distribuzione sul territorio è infatti possibile aumentare la popolazione assistita. Alcuni mezzi, sottoutilizzati, verranno dunque ricollocati per garantire maggiore equità e migliore adesione agli standard regionali. L’obiettivo è assistere più cittadini, senza riduzioni di qualità e tempestività dell’assistenza sulle precedenti zone di copertura.
[13 settembre 2025]