Disturbo dell’attività e dell’Attenzione (ADHD)

Il disturbo dell’attività e dell’attenzione (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato da difficoltà a mantenere l’attenzione e l’impulsività, e dalla iperattività motoria. Esso rende difficoltoso il normale sviluppo, l’integrazione e l’adattamento sociale di bambini, adolescenti e adulti.
E’ un disturbo evolutivo dell’autocontrollo e dell’autoregolazione: l’autoregolazione include la capacità di posticipare una gratificazione, il controllo degli impulsi e delle emozioni, il controllo dell’attività motoria e di quella verbale. Essa include tutte quelle abilità che consentono di orientare il comportamento rispetto alle richieste interne ed esterne. I bambini affetti da tale disturbo sanno che un certo compito andrebbe portato a termine, ma non riescono ad autoregolare il proprio sforzo per raggiungere l’obiettivo; da qui la convinzione di non essere in grado di affrontare e risolvere i problemi.
L’ADHD non rappresenta una normale fase di crescita del bambino, e non è il frutto di una cattiva o inefficace educazione. Per questo è importante sottolineare che né il bambino né i genitori hanno colpe.

autoregolazione

“…sono alcuni di quei bambini che troviamo alle feste dei nostri figli, nei  bus o sul treno, nelle scuole o per la strada e che si mostrano continuamente agitati, in continuo movimento, che non riescono a stare fermi, che si dimenano continuamente e che i genitori trovano grande difficoltà a tenere buoni. Quando poi iniziano a frequentare la scuola, sono quei bambini che le insegnanti non vorrebbero mai tenere: si alzano continuamente dal loro posto, danno fastidio ai compagni, non riescono a svolgere i compiti loro assegnati e finiscono spesso per cambiare banco, classe e talvolta scuola. Il loro profitto scolastico, proprio per la ridotta capacità di concentrazione, è spesso scarso e difficile è il loro rapporto con i coetanei, ma anche con gli adulti per la grande impulsività”. (AIFA Associazione italiana famiglie ADHD)

Il primo passo è capire se il proprio bambino abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto. L’iperattività e il disturbo d’attenzione, infatti, non sono per forza sinonimi di ADHD ma possono essere spiegati anche con altre cause. E’ quindi necessario che i genitori si rivolgano al pediatra di libera scelta del proprio figlio che, valutato il caso, li indirizzerà agli specialisti competenti.

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