Studio istmo: impatto sulla salute del sisma in provincia di Modena

Nel maggio 2012, l’Emilia-Romagna è stata colpita da diverse sequenze sismiche. La provincia di Modena è quella che ha subito i maggiori effetti sia in termini di vittime (17 decessi, di cui 13 in ambito lavorativo a seguito dei crolli di fabbricati industriali), popolazione esposta (circa 230.000 persone), danni alle strutture produttive e alle abitazioni (31.000 abitazioni inagibili). La letteratura indica che le popolazioni colpite da disastri possono subire effetti negativi sullo stato di salute e sui fattori di rischio comportamentale, anche come risposta allo stress prolungato. In Italia è stato documentato uno studio sulla salute nel territorio de L’Aquila che ha mostrato un aumento della sedentarietà e dei sintomi depressivi, ma nessuna differenza significativa nel consumo di alcol e tabacco. Le peculiarità del territorio, delle comunità del modenese e del sisma che li hanno colpiti impongono una verifica locale degli esiti sulla salute.

Lo studio ISTMO nasce pertanto con lo scopo di verificare gli esiti a medio-lungo termine sulla salute e sui comportamenti dei cittadini di 18-69 anni, residenti al momento del sisma nei 18 Comuni del cratere della provincia di Modena, mediante un’edizione speciale della sorveglianza PASSI di 1.700 interviste telefoniche effettuate tra novembre 2014 e settembre 2015.

Obiettivi:

L’obiettivo generale è stato quello di indagare gli esiti persistenti sulla salute delle persone residenti nei Comuni della provincia di Modena interessati dagli eventi sismici del 2012 a distanza di oltre 2 anni.

Gli obiettivi specifici riguardano il descrivere la prevalenza e la variazione percentuale rispetto agli anni precedenti di:

  • stato di salute percepito fisico e psicologico mediante gli unhealty days
  • giorni con limitazioni nelle attività quotidiane per motivi fisici o psicologici
  • presenza di sintomi depressivi rilevati con il PHQ-2
  • non ricorso a sanitari in presenza di sintomi depressivi
  • sedentarietà
  • fumo di tabacco
  • consumo a maggior rischio di alcol
  • consumo binge di alcol
  • stato nutrizionale
  • adeguato consumo di frutta e verdura
  • consigli sanitari sui principali fattori di rischio comportamentali
  • ricorso a programmi di prevenzione (screening oncologici e vaccinazione antinfluenzale)
Questi indicatori saranno stratificati per le principali variabili socio-demografiche:
  • età
  • genere
  • livello di istruzione
  • difficoltà economiche riferite
  • condizione lavorativa
Lo studio si propone anche di valutare il livello di ansia di stato della popolazione e il livello di supporto sociale ricevuto o fornito alle altre persone, permettendo potenzialmente di riconoscere eventuali meccanismi di resilienza o dell’allargamento delle forbici di disequità.

Tutti gli indicatori saranno messi in relazione all’entità del danno riferito in termini abitativi e lavorativi.

Essendo un’edizione speciale della sorveglianza PASSIISTMO permette di fare un confronto prima e dopo il sisma, sia per le aree colpite che quelle non colpite, per i fattori di rischio comportamentali, i sintomi depressivi e la salute percepita, nonché per alcune azioni di contrasto messe in campo dal sistema salute. Infine, si propone di studiare l’eventuale modifica di differenziali di salute associate al livello socio-economico e l’eventuale esistenza di gruppi con un maggior svantaggio per tutti i fattori di rischio o con minor capacità di resilienza.

ISTRE – Impatto sulla Salute del Terremoto in provincia di Reggio Emilia

Da gennaio 2015, anche nei comuni colpiti dal sisma della provincia di Reggio Emilia, è stato attivato lo studio ISTRE che ha utilizzato lo stesso protocollo e questionario di ISTMO realizzando 400 interviste.

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