Il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione è titolare del controllo ufficiale sulle acque destinate al consumo umano che prevede ispezioni sugli impianti e prelievi di campioni sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’ARPAE.
L’obiettivo è quello di garantire che l’acqua erogata dagli acquedotti della provincia sia conforme ai requisiti previsti dalla normativa, e che non contenga sostanze o microrganismi pericolosi per la salute.
Ambiti di controllo
1. Acqua erogata dalle reti di distribuzione: controllo sulla qualità dell’acqua erogata, al punto in cui è fornita all’utenza. I campioni sono prelevati sulle diverse sezioni delle reti, dall’uscita dei serbatoi di accumulo ai punti terminali, e sottoposti ad analisi chimica e batteriologica. Vengono utilizzate allo scopo diverse tipologie di utenze: fontane pubbliche, scuole, uffici pubblici, pubblici esercizi, abitazioni private. In Provincia di Modena risultano censiti oltre 100 acquedotti. Si va dagli impianti di grandi dimensioni come l’acquedotto HERA che serve la città di Modena, fino a piccole reti di montagna a servizio di piccoli agglomerati. La frequenza dei controlli sul singolo acquedotto è tanto maggiore quanto più numerosa è la popolazione servita. In totale nell’intera Azienda USL sono prelevati dal SIAN ogni anno circa 600 campioni in rete. A questi si sommano i controlli eseguiti dagli Enti Gestori, mirati soprattutto al monitoraggio delle fonti di approvvigionamento. Il D.Lgs. 18/23 prevede che i risultati delle analisi dei campioni prelevati dall’Azienda USL e dagli Enti Gestori convergano su un’unica piattaforma nazionale (ANTEA), consultabile da tutte le parti interessate. Oltre all’attività di prelievo, la vigilanza prevede periodiche ispezioni sui principali impianti per verificarne le condizioni strutturali e funzionali. L’insieme dei dati che derivano dalle analisi e dalle ispezioni consente una conoscenza complessiva delle caratteristiche degli acquedotti, e quindi della qualità dell’acqua che viene erogata ai cittadini.
2. Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile: controlli analitici eseguiti su corsi d’acqua o laghi artificiali della zona appenninica in corrispondenza dei punti in cui le acque vengono captate per essere poi sottoposte a trattamento di potabilizzazione e immesse nelle reti di distribuzione di alcuni Comuni montani. Il controllo è finalizzato a verificare le caratteristiche di qualità all’origine dell’acqua da potabilizzare tramite analisi chimiche e batteriologiche.
Dall’analisi dei risultati dei controlli si conferma che nelle nostre acque sono costantemente rispettati i requisiti richiesti dalla normativa per le sostanze, o gruppi di sostanze, che possono avere effetti tossici per l’uomo: metalli pesanti (cadmio, cromo, piombo, nichel, mercurio vanadio, antimonio) arsenico, selenio, cianuro, boro, antiparassitari e altri microinquinanti organici (benzene, idrocarburi policiclici aromatici, 1,2 dicloroetano).
3. Altre tipologie di controllo: controlli su alcune fontane pubbliche approvvigionate da sorgente autonoma, dislocate soprattutto in montagna, nei punti di maggior transito, e controlli sulle acque utilizzate nei cicli produttivi delle imprese alimentari. In caso di rilievo di non conformità, vengono fatte le segnalazioni del caso agli organi competenti (Comuni, Enti Gestori, Agenzia d’Ambito per i Servizi Pubblici – ATO) per l’adozione dei provvedimenti previsti dalle normative.
Controllo delle acque confezionate
In provincia di Modena si trovano alcuni stabilimenti che producono acqua minerale naturale, acqua di sorgente, e acqua potabili confezionate, anch’esse oggetto di controllo da parte dell’Ausl.
Le analisi vengono effettuate sia su campioni prelevati ogni stagione alle sorgenti per verificarne le caratteristiche originarie, sia sul prodotto confezionato, con frequenza mensile o quindicinale a seconda dell’entità della produzione. Sugli stabilimenti vengono inoltre condotte periodiche ispezioni.