Network Italiano Silice (NIS)

Il Network Italiano Silice (NIS)  è stato promosso dal Coordinamento Tecnico delle Regioni e Province Autonome  per la prevenzione nei luoghi di lavoro ed ha riscontrato l’adesione di INAIL, ISPESL e ISS.

Dal 2002  esperti e rappresentanti tecnici di tali Istituzioni e Servizi si sono riuniti in appositi gruppi di lavoro per elaborare proposte e documentazioni mirate alla prevenzione del rischio professionale da silice libera cristallina.

I risultati dei lavori, con elaborazioni mirate,  sono stati oggetto di pubblico confronto nei convegni del NIS di Firenze del settembre 2005  e di Tirrenia del maggio 2007.  I lavori sono stati in particolar modo  elaborati su tematiche legate a:
– normativa;
– epidemiologia;
– igiene industriale;
– repertorio delle esposizioni;
– sorveglianza sanitaria;
– ricerca finalizzata;
– confronto ed intercalibrazione laboratoristica.

Di particolare rilievo risultano:
–  le proposte di linee guida per la “sorveglianza sanitaria e gli  accertamenti diagnostici sui lavoratori esposti” e per la  “valutazione  dell’esposizione professionale a silice libera cristallina”;
–  le indicazioni di buone prassi riferite ai comparti lavorativi che in Italia espongono maggiormente a silice cristallina.

Linee guida proposte dal NIS

Nel 2008 la  Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato le  «Linee guida proposte dal NIS» per:

– Sorveglianza sanitaria e accertamenti diagnostici sui lavoratori esposti.

– Valutazione dell’esposizione professionale a silice libera cristallina.

L’iter di approvazione definitivo delle stesse, in accordo con i dettami della più recente normativa, deve esser perfezionato dal recepimento in  Conferenza Stato-Regioni.

I contenuti di tali proposte di linea guida diventano utilissimi strumenti per la qualificazione delle attività di prevenzione primaria e l’impostazione della ricerca attiva di tutte le situazioni di rischio e delle  malattie silico-correlate, che in Italia registrano una evidente sottostima dei casi evidenziati.

Misure di prevenzione primaria: buone prassi

Le “Misure di Prevenzione Primaria“, predisposte anche per un percorso d’approvazione come buone prassi, rispondono alla ricerca di corrispondenza ai criteri di fattibilità tecnica, finalizzata alla riduzione dell’esposizione professionale, nei cinque comparti produttivi seguenti:
– ceramica;
– edilizia;
– fonderie;
– gallerie;
– lapidei.


I documenti presentano forme di elaborazione diverse sia per le differenti tecnologie ed organizzazioni produttive analizzate, sia per la non omogeneità delle forme giuridico-sociali  presenti nei vari comparti.

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