Informazioni di carattere generale
La Chikungunya è una malattia virale trasmessa dalla puntura delle zanzare tigre. È fortemente debilitante in fase acuta. Dura alcune settimane ed è caratterizzata soprattutto da febbre, forti dolori articolari (per questo il nome chikungunya, che in lingua Makonde significa “ciò che curva” o “contorce” ed è chiamata anche “febbre spaccaossa”) e comporta una convalescenza piuttosto lunga.
La malattia non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta (cosiddetta zanzara vettore). La zanzara può infettarsi pungendo una persona che ha contratto l’infezione, e a sua volta, quella stessa zanzara, può infettare altre persone.
L’infezione può essere stata contratta durante un viaggio in paesi dove la diffusione di questa infezione è endemica, cioè stabilmente presente su quel territorio (Sud-Est Asiatico, Africa, America Centrale e Meridionale, subcontinente indiano, Oceania). La persona può non rendersi conto di essere infetta perché in alcuni casi i sintomi sono più lievi o assenti.
Il periodo durante il quale il virus è trasmissibile attraverso la puntura della zanzara va da circa 2 giorni prima dell’esordio dei sintomi a circa 7 giorni dopo l’insorgenza della sintomatologia (fase viremica). In questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Per questo motivo è importante evitare di farsi pungere e, al contempo, ridurre la proliferazione di zanzare sul territorio.
Normalmente i sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione che va da 3 a 12 giorni dopo la puntura di zanzara (mediamente circa 3-7 giorni).
I sintomi più comuni sono:
- febbre improvvisa
- forti dolori articolari e muscolari
- mal di testa
- cambiamento nel colore e nell’aspetto della pelle come ad esempio gonfiore, arrossamento, prurito, dolore, bolle o placche
- stanchezza
Il tutto si risolve spontaneamente in alcune settimane anche se i dolori articolari possono persistere anche per molti mesi.
Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (anche se non così gravi come nella Dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la Chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani che presentano già altre patologie.
Se si hanno i sintomi in atto, soprattutto dopo aver effettuato un viaggio recente nelle zone endemiche per Chikungunya (cioè Sud-Est Asiatico, Africa, America Centrale e Meridionale, subcontinente indiano, Oceania) la persona deve contattare il proprio medico di medicina generale che valuta se è necessario approfondire la situazione con esami specifici del sangue e delle urine e seguire le indicazioni comportamentali per prevenire le punture di zanzare.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio igiene pubblica:
- per telefono, al numero 800 90 90 41 dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi) ore 8.30-14.00
- per e-mail, all’indirizzo infovaccinazioni@ausl.mo.it
Non esiste un trattamento specifico per la Chikungunya. La misura di prevenzione più efficace consiste nell’evitare o ridurre al minimo le punture delle zanzare:
- utilizzando i repellenti cutanei e i prodotti larvicidi ad uso non professionale per il trattamento delle caditoie nelle aree private
- adottando degli accorgimenti utili come, ad esempio, l’utilizzo di zanzariere per proteggere gli ambienti domestici, e di un abbigliamento appropriato
Come accade sempre per i casi di Chikungunya, ma anche Dengue e Zika, il Servizio di igiene pubblica dell’Ausl di Modena contatta immediatamente il Comune di residenza del caso sospetto insieme a quello dove eventualmente lavora. A sua volta il Comune avvia gli interventi di disinfestazione straordinaria, sia adulticidi che larvicidi, nelle aree interessate, così come previsto dal Piano regionale annuale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi.
Quando si ha la conferma che una persona sia effettivamente infetta dal virus Chikungunya il Servizio di igiene pubblica dell’Ausl avvia l’indagine epidemiologica per verificare eventuali viaggi all’estero e i suoi contatti come amici e familiari.
Le zanzare sono nel mondo il più grande vettore di infezione e anche da noi stanno aumentando le “arbovirosi” cioè le infezioni trasmesse da vettori come zanzare, zecche e pappataci.
Le arbovirosi più comuni includono: febbre di West Nile, febbre Dengue, Zika virus, Chinkungunya virus ed encefalite da zecca.
La maggior diffusione delle infezioni si lega sia a una maggiore capacità di individuarle, sia a un insieme di fattori complessi e interconnessi, come ad esempio i cambiamenti nel clima e nelle abitudini di viaggio (oggi si viaggia di più e grazie allo sviluppo dei trasporti le “distanze” tra i paesi si sono, in un certo senso, ridotte).
E’ attivo un programma ordinario di lotta alle zanzare che ogni anno i Comuni effettuano nelle aree urbane, prevedendo trattamenti larvicidi nei tombini stradali e attività di educazione e coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle aree private: è proprio qui, infatti, che si concentra la maggior parte dei focolai di sviluppo larvale in città. Pertanto, è molto importante rimuovere tutti gli oggetti in cui l’acqua può ristagnare, e distribuire larvicida nei focolai che non possono essere eliminati.
In caso di accertata circolazione del virus, invece, viene attivato un protocollo straordinario di disinfestazione in tre fasi, condotte in modo sinergico: trattamento adulticida, trattamento larvicida, rimozione dei focolai larvali.
Il trattamento adulticida ad ampio raggio viene effettuato da ditte specializzate incaricate dal Comune nella zona circostante la residenza e il luogo lavoro della persona infetta, con l’obiettivo di ridurre la presenza di zanzare infette, o comunque di zanzare che potrebbero infettarsi pungendo le persone che hanno l’infezione. Per il trattamento adulticida, le ditte specializzate incaricate utilizzano prodotti previsti dalle norme in vigore, anche in considerazione del loro impatto ambientale. Un uso continuativo di tali prodotti, oltre a colpire tutti gli insetti, può contribuire a selezionare popolazioni di zanzare resistenti ai prodotti stessi che diventano quindi meno efficaci. Per questo motivo ogni tipo di prodotto e il relativo utilizzo sono regolamentati da specifiche ordinanze e questo tipo di intervento non può essere fatto dai privati cittadini.
Risposte alle domande più frequenti (FAQ) in relazione ai contagi riscontrati ad agosto 2025
Le risposte alle domande più frequenti seguenti sono state predisposte in modo specifico alla luce dei contagi riscontrati ad agosto 2025 sul territorio di Carpi.
Per tutte le informazioni di carattere generale sulla Chikungunya, cos’è, come si trasmette, quali sono i sintomi si invita a consultare le FAQ introduttive “Informazioni di carattere generale”.
Si cerca il primo paziente poiché é colui che, viaggiando in paesi dove l’infezione era presente, è stato infettato e, senza saperlo, l’ha trasportata sul nostro territorio. Trovarlo è necessario per ricostruire, a livello epidemiologico, il percorso che il virus ha compiuto su territorio e circoscriverlo il prima possibile, andando a trattare le zone specifiche in cui sta circolando.
L’Ausl ha invitato diversi cittadini di Carpi ad effettuare un prelievo di sangue e un test delle urine specifici per individuare altri positivi tra le persone che al momento non manifestano sintomi (o non li manifestano più) ma che potrebbero aver contratto l’infezione, oppure tra le persone che hanno viaggiato in paesi in cui l’infezione è endemica cioè presente stabilmente.
Devono recarsi a fare il test, cioè il prelievo di sangue e l’esame delle urine specifici, le persone di Carpi che da luglio 2025 hanno avuto sintomi simili a quelli sopra indicati, soprattutto dopo essere rientrate da un viaggio recente dalle zone endemiche per Chikungunya (cioè Sud-Est Asiatico, Africa, America Centrale e Meridionale, subcontinente indiano, Oceania).
Le persone che rientrano nella casistica possono recarsi in libero accesso presso il Punto prelievi di Carpi, in piazzale dei Donatori di Sangue 3, dal 19 agosto fino al 15 settembre 2025 dalle ore 8 alle 10 dove verrà fatto il prelievo di sangue. E’ necessario portare con sé:
- le urine già raccolte nell’apposita provetta, ritirabile presso le farmacie della provincia
- la tessera sanitaria.
Si specifica che, qualora fosse necessario, l’appuntamento verrà riprogrammato direttamente dal Centro prelievi.
Il virus Chikungunya non è come un’influenza; ognuno può avere una sintomatologia più o meno forte. E’ importante sapere di essere infetti per diversi motivi:
- per consentire alle autorità di intervenire in modo mirato nei luoghi di residenza e lavoro delle persone che hanno contratto l’infezione, riducendo la popolazione di zanzare che, proprio per la loro vicinanza alla persona, possono infettarsi e poi infettare a loro volta altre persone
- poiché i sintomi, in particolare quelli osteoarticolari, possono presentarsi anche a 6-12 mesi di distanza e sapere di aver avuto l’infezione consente al proprio medico di medicina generale, in caso di disturbi di questo tipo, di effettuare una diagnosi il più corretta possibile
- per capire come l’infezione si sposta sul territorio, ricostruirne la storia, e contribuire all’incremento delle conoscenze su quella particolare patologia e la sua diffusione
Gli addetti comunali che entrano, o gli entomologi, hanno tutti tesserini di riconoscimento e hanno diversi compiti:
- informare le persone su come ridurre la presenza di zanzare e il rischio di essere punti
- informare le persone sulle azioni intraprese dal comune, ad esempio trattamenti adulticidi, che possono coinvolgere anche aree verdi private
- individuare eventuali ristagni, tombini, caditoie, presenza di erba non sfalciata che possono essere sfuggiti
- raccogliere le zanzare per controllare la densità della popolazione e per analizzare la presenza dell’infezione
L’attivazione delle disinfestazioni straordinarie per il contenimento delle arborvirosi nei comuni coinvolti, richiedono un’attenzione particolare per chi possiede animali domestici ed evitare così problemi alla loro salute.
I prodotti utilizzati per i trattamenti, infatti, seppur non dannosi direttamente per gli animali, possono comportare problemi se non vengono rispettate alcune semplici precauzioni. Ecco perché il servizio veterinario dell’Ausl ricorda e principali raccomandazioni, molte delle quali inserite anche nelle ordinanze dei Comuni sulle disinfestazioni.
Durante i trattamenti è fondamentale:
- tenere in casa cani, gatti e animali di ogni tipo
- mettere al riparo, o coprire, le ciotole e le cucce
Dopo i trattamenti (nelle ore e nei giorni successivi):
- nelle prime 4 ore dopo il trattamento non portare gli animali nell’area trattata
- anche nei giorni successivi è consigliabile portare a passeggio gli animali in luoghi diversi da quelli oggetto delle disinfestazioni
- impedire agli animali, soprattutto cani e gatti, di sdraiarsi sulle aree trattate
- in caso di sospetti malesseri portare gli animali dal proprio veterinario di fiducia. In particolare, i sintomi da attenzionare sono salivazioni, tremori, difficoltà respiratorie, vomito, ipereccitabilità o depressione
La responsabilità dei padroni e il rispetto delle varie raccomandazioni è fondamentale e determinante per tutelare tutte le tipologie di animali domestici.
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