Newsletter epidemiologica
Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena
N.1 - Ottobre 2011
Sommario:
Secondo i dati riferiti dal Ministero della Salute, si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70 mila alle 83 mila morti l'anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 e i 65 anni di età e oltre un milione sono gli anni di vita in buona salute persi. Questi dati fanno del fumo di tabacco la principale causa prevenibile di mortalità anche nel nostro Paese, come nel resto del mondo occidentale. In provincia di Modena i decessi attribuibili a questo fattore di rischio sono collocabili tra gli 830 e e i 970 a seconda del metodo di stima utilizzato.
Il fumo è un fattore di rischio importante per molte malattie, in modo particolare quelle del sistema cardiovascolare e molti tumori. Nei grafici è presentato l'andamento temporale e spaziale, nella nostra Regione, della mortalità per tumore del polmone, per il quale il fumo di tabacco rappresenta il determinante di gran lunga principale. Vale la pena osservare come, di fronte ad una riduzione della mortalità maschile a partire dalla seconda metà degli anni '80, viceversa per le donne vi è stato un costante incremento. Sempre allo stesso fenomeno va ascritta la distribuzione per aree geografiche: mentre per i maschi prevalgono le aree storicamente ad alto rischio, per le quali è già stata evidenziata da studi specifici l'alta prevalenza di fumatori (la provincia di Ferrara in particolare), per le donne sono in particolare le aree urbane (Modena, Bologna, Piacenza), per le quali la letteratura scientifica riferisce in passato una più alta prevalenza di fumatrici, a evidenziare la maggiore mortalità.
L'abitudine tabagica inizia già in età adolescenziale o, addirittura, pre-adolescenziale. Analogamente all'abuso di alcol o di altre sostanze inizia e si rafforza all'interno del gruppo amicale che, a questa età, condiziona fortemente i comportamenti.
Nell'adolescenza il fumo cresce fortemente con l'età: secondo quanto emerge della sorveglianza HBSC 2009-2010 in Emilia-Romagna si passa dall'1% dei ragazzi di 11 anni al 26% di quelli di 15 anni, di cui oltre uno su quattro fuma 6 o più sigarette al giorno.
Confrontando i dati nazionali con quelli regionali si rileva che i valori misurati nella nostra regione sono sempre più bassi, in modo evidente nei ragazzi di 15 anni, più lieve in quelli di 13.
Secondo i dati 2007-2010 del sistema di sorveglianza PASSI nella provincia di Modena il 28% degli adulti 18-69 anni fuma sigarette* (29% nel solo 2010); questa stima corrisponde a poco meno di 134 mila persone.
L'abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 34% contro 22%), nei 25-34enni (34%) e nelle persone con molte difficoltà economiche riferite (45%).
Tra i fumatori il 3% è un fumatore occasionale, cioè fuma meno di una sigaretta al giorno, e l'8% è un forte fumatore, ovvero consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno. Quest'ultima stima corrisponde in provincia a circa 11 mila persone.
Vi è una discreta omogeneità rispetto l'abitudine al fumo a livello di aree distrettuali e tra i comuni di montagna (25%), quelli di pianura/collina (29%) e la città di Modena (27%).
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* Fumatore = persona che ha fumato più di 100 sigarette nella sua vita e che fuma tuttora o che ha smesso di fumare da meno di sei mesi (fumatore in astensione, pari all'1%)
^ Ex fumatore: soggetto che attualmente non fuma e che ha smesso da oltre 6 mesi
° Non fumatore: soggetto che dichiara di non aver mai fumato o di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e che attualmente non fuma
Negli ultra 64enni il fumo di sigaretta si riduce all'aumentare dell'età. Complessivamente, secondo l'indagine PASSI d'Argento 2009 in Emilia-Romagna fumano* il 13% dei 65-74enni e il 7% degli ultra 74enni. L'abitudine al fumo è più alta tra gli uomini, nelle persone con istruzione più alta e tra quelle con difficoltà economiche percepite.
L'indagine evidenzia che fumano il 13% delle persone ancora in buona salute ma a rischio di fragilità e il 9% delle persone con segni attuali di fragilità.
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* Persone ultra 64enni che dichiarano di aver fumato più di 100 sigarette nella loro vita e di fumare al momento
Il 42% dei fumatori in provincia di Modena ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare negli ultimi 12 mesi; tra questi il 4% ce l'ha fatta e avendo smesso da più di 6 mesi è considerato un ex-fumatore secondo la definizione OMS, il 10% non fuma più da meno di sei mesi (cioè è fumatore in astensione).
Quasi la totalità di chi ha smesso di fumare l'ha fatto da solo, ridotta è la percentuale di chi ha fatto ricorso a farmaci e cerotti (meno dell'1%) e di chi si è rivolto a corsi organizzati dall'AUSL (meno dell'1%).
In provincia di Modena la lotta al tabagismo è molto sentita e attiva; le numerose attività sono coordinate dal Progetto interaziendale "Territorio senza fumo", articolato in cinque programmi specifici:
- Centri Antifumo
- Intervento antifumo dei MMG e degli altri operatori sanitari
- Luoghi di lavoro liberi dal fumo
- Ospedali e Servizi sanitari senza fumo
- Prevenzione tra i giovani e Scuole libere dal fumo
Le evidenze scientifiche indicano che il consiglio dei sanitari influisce in modo efficace sulla decisione di smettere di fumare, soprattutto quando si inserisce in un ventaglio di attività, ma è efficace anche il solo consiglio breve.
Secondo i dati PASSI 2007-2010, a meno di un modenese su due (42%) di 18-69 anni è stato chiesto se fuma da un medico o un operatore sanitario e al 60% dei fumatori è stato dato il consiglio di smettere. La diffusione del consiglio di smettere è leggermente più alta, pur non raggiungendo la significatività statistica, nei distretti meridionali della provincia.
Nella popolazione emiliano-romagnola ultra64enne, secondo l'indagine PASSI d'Argento 2009, il consiglio di smettere di fumare è stato riferito dal 71% dei fumatori.
Circa tre persone su quattro (71%) riferiscono che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è sempre rispettato. Non ci sono evidenti differenze tra le aree distrettuali della provincia.
Analoga percentuale di persone (70%) dichiara che il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è sempre rispettato. Emergono modeste differenze tra le aree distrettuali e tra il comune capoluogo (72%) e i comuni di montagna (64%).
In provincia di Modena poco meno di una persona su tre (29%) dichiara che nella propria abitazione è permesso fumare (nel 21% limitatamente ad alcune stanze o situazioni e nell'8% ovunque).
Emerge una certa omogeneità tra le aree distrettuali; appaiono però differenze tra i comuni montani (32%) e quelli di pianura o collina (29%) ma senza raggiungere la significatività statistica.
L'astensione dal fumo in ambiente domestico assume un'importanza maggiore nelle abitazioni in cui vivono bambini; in provincia di Modena l'astensione dal fumo in presenza di un minore di 14 anni è praticata nell'80% delle abitazioni, perciò in un quinto il fumo non è ancora stato completamente bandito da casa.
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