I primi risultati del progetto di promozione della salute nei luoghi di lavoro nella provincia di Modena sono stati presentati al 80° convegno Società di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (SIMLII) che si è svolto a Bologna dal 20 al 22 Settembre 2017 e al XLI Convegno dell'Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) che si è tenuto a Mantova dal 25 al 27 Ottobre 2017.
La promozione della salute vede nel setting lavorativo un ambito strategico di sviluppo, consentendo di raggiungere la popolazione adulta con interventi di prevenzione mirati. In tale ottica, un gruppo di lavoro composto da operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica e da Medici Competenti dell'Ausl di Modena ha avviato formalmente nel 2013 un percorso di Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro.
Il progetto, condiviso con le associazioni datoriali e sindacali e con i MC nel marzo 2014, è stato ripreso dal Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 dell'Emilia-Romagna (progetto 1.2).
Il progetto ha previsto che le aziende possano aderito formalmente su due livelli di intervento.
Il livello minimo ha compreso l'istituzione di una bacheca "della salute", l'approfondimento di temi inerenti la promozione della salute durante periodiche riunioni e interventi di promozione di sani stili di vita rivolti ai singoli lavoratori condotti dal Medico Competente nell'ambito delle visite mediche di sorveglianza sanitaria, adottando gli strumenti previsti dal progetto.
Il secondo livello ha previsto la messa in campo da parte dell'azienda di azioni specifiche sui vari temi della salute (es. accordi con palestre).
Questa prima valutazione aveva l'obiettivo di determinare il livello di adesione aziendale al progetto e fornire una stima preliminare dell'efficacia dello stesso, valutando i risultati ottenuti nel biennio 2015-2016
Nel 2016 al progetto hanno aderito formalmente 50 aziende, coinvolgendo 1.740 lavoratori; dieci Medici Competenti formati hanno visitato 902 lavoratori, 552 dei quali erano già stati visitati con i medesimi strumenti previsti dal progetto nel 2015.
Dal confronto 2016-2015 è emersa una riduzione nella diffusione dei fattori di rischio comportamentali, con aumenti significativi nelle proporzioni di lavoratori con elevata aderenza alla dieta mediterranea (66%; IC95% 62%-70% vs 51%; IC95% 47%-55%) e di lavoratori parzialmente attivi nel tempo libero (28%; IC95% 24%-32% vs 19%; IC95% 15%-22%).
I dati hanno mostrato miglioramenti nella propensione al cambiamento per abitudine tabagica, attività fisica e stato nutrizionale con aumenti nelle proporzioni di lavoratori in fase di "azione" per fumatori (9%; IC95% 4%-14% vs 3%; IC95% 0.1%-5%), parzialmente attivi (11%; IC95% 7%-15% vs 2%; IC95% 0.2%-4%) e obesi (23%; IC95% 7%-39% vs 8%; IC95% 1%-16%).
Sono emersi inoltre miglioramenti nella qualità dell'intervento medico, con incrementi statisticamente significativi dei lavoratori che hanno avuto almeno un intervento motivazionale breve (34%; IC95% 30%-38% vs 1%; IC95% 0.2%-2%) o un rinforzo motivazionale (56%; IC95% 52%-61% vs 37%; IC95% 33%-41%).
Nonostante la bassa numerosità del campione e i possibili bias di selezione (adesione al progetto da parte di aziende e Medici Competenti più sensibili), i risultati evidenziano un complessivo miglioramento nella conduzione di stili di vita sani da parte dei lavoratori ed una maggiore appropriatezza dell'intervento medico.