Si è tenuto stamattina, presso la Sala delle vedute a Palazzo dei Pio, il Convegno organizzato dall’Azienda USL sul tema "Medicina interna: le sfide possibili. Invecchiamento e sanità pubblica: quale futuro?". Rivolto a medici e infermieri, si è trattato dell’appuntamento annuale di approfondimento sui temi della medicina interna: dall’appropriatezza prescrittiva nell’anziano all’analisi dei vari setting assistenziali, passando per l’invecchiamento e il ricambio generazionale degli stessi operatori del SSN, questi gli ambiti di riferimento delle tre sessioni in cui si è articolato il convegno.
“Il progressivo aumento della aspettativa di vita nelle nazioni più ricche ed in particolare in Italia – spiega Carlo Di Donato, Direttore U.O.C. di Medicina Interna dell’Ospedale di Carpi – è una costante dal secondo dopoguerra. Questo fatto, se da un lato è segno inequivocabile di un miglioramento delle condizioni sanitarie, dall’altro pone problemi relativi alla gestione della cronicità e alla allocazione delle risorse destinate alla salute. Inoltre – aggiunge – bisogna considerare l’invecchiamento progressivo degli operatori del SSN. Il Convegno ha affrontato tutti questi temi alla ricerca di strategie che possano offrire a tutti un miglioramento della qualità della vita nell’ottica, cara ai geriatri, di aggiungere vita agli anni e non solamente anni alla vita”.
Non è mancata l’occasione per onorare la memoria di Carlo Carapezzi, amatissimo medico carpigiano scomparso 11 anni fa. Ad aprire, dopo il saluto del Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, è stato infatti il dottor Marco Mengoli con un ricordo di Carapezzi. Il convegno si è concluso con la Lettura magistrale del Direttore generale Ausl Massimo Annicchiarico su “Ricambio generazionale e trasmissione delle conoscenze nel SSN: attualità e scenari”.
Carlo Carapezzi
Specializzato in medicina interna, geriatria, endocrinologia e pneumologia, Carapezzi è divenuto primario di Medicina interna nel 1987, nel 1999 è stato nominato direttore del Dipartimento di Medicina interna dell'Ausl di Modena, incarichi che ha mantenuto fino al pensionamento avvenuto all’inizio del 2007. Alla fine dello stesso anno, il 26 novembre, la malattia lo ha spento, lasciando un ricordo indelebile in quanti lo hanno conosciuto. A lui sono stati intitolati il Polo tecnologico della Radioterapia di Carpi e il Premio "Umanizzazione della medicina", promosso dall'Ordine dei medici di Reggio Emilia.
]24 novembre 2018]