Home

Mirandola: cure palliative per i cittadini sia in ambulatorio che in ospedale

Cure personalizzate, per accompagnare e dare sollievo a persone affette da patologie in fase avanzata

Si amplia e si arricchisce la rete delle cure palliative dell’Azienda USL di Modena: dallo scorso luglio hanno preso il via le attività presso l’Ospedale di Mirandola e dal 5 settembre, sempre a Mirandola, il servizio ambulatoriale è aperto a tutti i cittadini del Distretto.

 
L'ospedale di Mirandola

Se l’Ospedale offre consulenza e cura a chi è ricoverato, l’attività dell’ambulatorio si rivolge a persone affette da patologia in fase avanzata che riescono agevolmente ad accedere ai servizi, ed è garantita dal Medico Palliativista insieme all’infermiere dell’Assistenza domiciliare dedicato alle cure palliative, con il supporto degli psicologi e la collaborazione dei Medici di Medicina Generale.
In questa sede si elaborano, propongono e condividono soluzioni di cura personalizzate e finalizzate al benessere della persona ammalata e della sua famiglia, in un’ottica di sostegno e accompagnamento in tutte le fasi della malattia. L’ambulatorio, infatti, può anche rappresentare una fase di assistenza intermedia che precede l’attivazione delle cure palliative domiciliari.
Il nodo ambulatoriale va ad integrarsi con una efficiente rete delle cure palliative che vede già operativo il nodo ospedaliero e quello dell’assistenza domiciliare, e che si è fortemente strutturata proprio grazie ai Medici di Medicina Generale e agli infermieri dell’Assistenza domiciliare dedicati alle cure palliative. L’équipe dell’ambulatorio potrà effettuare una consulenza o - qualora ne ravvisi la necessità - proporre, in accordo con il medico curante, una presa in carico ambulatoriale.

 
 

L’ambulatorio cure palliative

Situato presso l’ambulatorio di Unità Cure Continue al primo piano dell’Ospedale Santa Maria Bianca (via Antonio Fogazzaro n.6), è aperto il giovedì dalle 14 alle 16 con cadenza quindicinale. Ai Medici di Medicina Generale del Distretto il compito di presentare richiesta al SADI (Servizio di Assistenza Domiciliare): sarà così fissato l'appuntamento che sarà comunicato al cittadino e, contemporaneamente, segnalato all'Unità di valutazione delle cure palliative.
Diversi i servizi offerti: consulenza sulla sintomatologia di difficile controllo, soprattutto il dolore, supporto nelle scelte di cura eticamente impegnative in un'ottica di contrasto all'accanimento diagnostico-terapeutico, accompagnamento nel percorso di consapevolezza e convivenza con la fase avanzata della malattia, orientamento rispetto alle risorse attivabili nella rete familiare, sociale e nella rete delle cure palliative e pianificazione anticipata delle cure. Accanto a ciò, la promozione sul territorio di un’adeguata consapevolezza sul ruolo e sull’utilità delle cure palliative e sulla Legge 219/2017 relativa alle DAT (Disposizioni anticipate di trattamento).

 
 

Cure palliative in Ospedale

Il nodo ambulatoriale delle cure palliative si aggiunge a quanto è già previsto per i cittadini che sono ricoverati al Santa Maria Bianca: già da luglio scorso, infatti, è disponibile settimanalmente, in tutte le unità operative internistiche dell'ospedale di Mirandola, la consulenza di cure palliative, che può essere richiesta dai clinici per migliorare la qualità dell'assistenza dei paziente affetti da patologia cronica e invalidante o con prognosi infausta.

Nella foto da sinistra: Clara Belloni, Coordinatrice infermieristica, Paolo Vacondio, Responsabile del Programma Cure palliative dell’Azienda USL di Modena, Alberto Greco, Sindaco di Mirandola, Giuseppe Licitra, Direttore dell’Ospedale di Mirandola, Selena De Biaggi, Presidente del Consiglio comunale di Mirandola e Dorothy Borellini, consigliera comunale

“L'obiettivo principale è sempre quello di promuovere la migliore qualità di vita possibile per i malati e le loro famiglie, quando non si può guarire e prolungare la vita”, chiarisce Paolo Vacondio, Responsabile del Programma Cure palliative dell’Azienda USL di Modena, che garantisce lo sviluppo della rete su tutta la provincia per assicurare ai pazienti le cure a domicilio, in struttura residenziale e in ospedale. “Anche in questo caso viene proposto dall’équipe multidisciplinare un progetto di assistenza costruito per dare risposta ai di bisogni complessi di natura clinica, comunicativa, psicologica, etica, sociale e spirituale. Il nodo ospedaliero, dunque, completa e rende possibile anche in questo contesto la presa in carico globale del paziente e della sua famiglia, tramite la costruzione di un progetto che dia alla persona pieno diritto di accesso alle cure palliative e, non meno importante, consapevolezza rispetto alle possibilità offerte in questo campo dalla medicina”.

 
 

[12 settembre 2019]

Ultimo aggiornamento: 04 Maggio 2022