Anziani e fragili, l’Azienda USL c’è

Già attivi percorsi di presa in carico che mettono in collegamento l’Ospedale e il territorio e una Unità Operativa ad hoc per la popolazione anziana. Presto un incontro con il Sindacato per condividere le progettualità in corso e nuove idee

L’Azienda USL di Modena è presente accanto alla popolazione anziana di tutta la provincia: esistono già percorsi di presa in carico che, ponendo in collegamento gli Ospedali con i servizi territoriali, mirano a fornire una corretta risposta ai bisogni di assistenza.

 

I Pronto soccorso AUSL – Mirandola, Carpi, Vignola e Pavullo – accolgono prevalentemente pazienti anziani, e l’obiettivo degli operatori è sempre quello di fornire risposte di fronte alle multicronicità che si presentano. L’assenza di accessi per patologie tempo dipendenti che richiedono la centralizzazione altri ospedali, infatti, consente di attivare modalità di intervento personalizzate, anche contando sulla collaborazione dei Medici di Medicina Generale e dei servizi territoriali. In particolare, l’Azienda USL ha attivato una specifica Unità operativa Complessa Disturbi cognitivi e demenze che opera raccordandosi con ciascun territorio e con i caregiver per garantire una corretta presa in carico.

Un primo intervento avviene già a monte dell’accesso in PS, è trasversale su tutta la provincia e si rivolge ad anziani con disturbi cognitivi e comportamentali: l’obiettivo è intercettare sempre più precocemente le situazioni di fragilità e disturbo comportamentale che sono frequentemente causa di accesso in PS, evitando così all’anziano e ai suoi familiari il Pronto soccorso quando sono possibili percorsi più appropriati.
Sono inoltre in corso diversi progetti di mappatura e ricognizione degli anziani fragili in collaborazione con i vari servizi sociali e percorsi di Ortogeriatria per pazienti ricoverati in ortopedia.
Infine, su tutto il territorio provinciale è attivo il Percorso CRAPSOS per anziani ospitati in Case Residenza per Anziani (CRA*) che, in presenza di patologie complesse ma non acute né urgenti, eviti, quando possibile, il Pronto soccorso. È rivolto alle persone che vivono situazioni di comorbidità e cronicità che le rendono particolarmente vulnerabili, e per le quali l’invio in Pronto Soccorso (PS)* può rivelarsi critico: prevede che, in caso di eventuale ricovero ospedaliero (OS)* – ecco spiegato l’acronimo CRAPSOS* – siano pianificati percorsi protetti, condivisi e concordati tra Medici del Territorio e Ospedalieri. I professionisti congiuntamente decidono se monitorare il paziente in struttura, organizzare “pacchetti diagnostici” o programmare un ricovero.
È così possibile evitare, attraverso il contatto diretto tra medico della struttura e medico internista dell’ospedale, che pazienti anziani e fragili con patologie internistiche complesse siano inviati al PS per problemi che non hanno il carattere dell’urgenza e che possono essere risolti attraverso un confronto tra medici o l’esecuzione di indagini diagnostiche ad hoc. Tra gli impegni prioritari c’è il miglioramento della comunicazione tra operatori del territorio e dell’ospedale per umanizzare l’assistenza ai pazienti anziani ospiti delle CRA.
Di fronte alle nuove sfide legate all’invecchiamento della popolazione l’Azienda USL è in continuo dialogo con il territorio: sono in corso i contatti con i rappresentanti del Sindacato pensionati (Spi Cgil Modena, Fnp Cisl Emilia Centrale e Uilp Uil Modena) e sarà fissato a breve un incontro per individuare possibili nuove progettualità condivise, che si aggiungono alle positive collaborazioni già in essere. Come ad esempio quella per la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico che può contare, grazie al Sindacato pensionati, di iniziative di promozione e informazione su tutta la provincia.

 
 

[30 gennaio 2020]

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2020