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Due defibrillatori in memoria di Giuseppe Loschi, il medico scomparso nel 2019

Nel giorno del suo compleanno, i dispositivi salvavita sono stati donati al 118 e alla Croce Blu dall’associazione a lui intitolata: saranno posizionati su un’ambulanza e presso uno dei Punti Vaccinali anti-Covid 19

Una doppia donazione per rendere indelebile la testimonianza di vita di un medico rimasto nel cuore di tante persone. Sono stati consegnati questa mattina due defibrillatori in memoria di Giuseppe Loschi, medico scomparso improvvisamente quasi due anni fa per arresto cardiaco, mentre era in auto con moglie e figlio. Protagonista del gesto è l’Associazione ‘Giuseppe Loschi – Beppe nel cuore’ fondata dalla moglie Isabella Faenza, che con varie iniziative tiene viva la memoria del marito. In particolare, i dispositivi salvavita sono stati donati alla Croce Blu e al Servizio di Emergenza Territoriale 118, che con il loro personale sanitario furono i primi a soccorrere Loschi la sera del 14 settembre 2019 nell’area di Ponte Alto, tentando invano di rianimarlo. I defibrillatori saranno posizionati a bordo di un’ambulanza della Croce Blu e presso uno dei nove punti vaccinali anti-Covid 19 attivati in provincia. Si tratta di due dispositivi di tipo semi-automatico e bifasico, modello ‘Powerheart G5.

 

La consegna è avvenuta presso la sede della Croce Blu: presenti, oltre alla moglie Isabella, la Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL di Modena, Silvana Borsari; l’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Modena, Roberta Pinelli; e il Presidente della Croce Blu di Modena, Anna Perazzelli. Con loro i soccorritori che provarono a salvare Giuseppe Loschi quella drammatica sera. La data della donazione non è stata scelta a caso, in quanto proprio oggi il dottore avrebbe compiuto 39 anni.

“Questa giornata ha un significato davvero importante: nel giorno del compleanno di Giuseppe, abbiamo deciso di donare due defibrillatori grazie anche al supporto di due aziende del territorio, Doxee e Fanton Arrigo – dichiara Isabella Faenza, Presidente dell’Associazione ‘Giuseppe Loschi – Beppe nel cuore’ -. Questa donazione vuol essere anche un ringraziamento alla professionalità e la grande empatia di Croce Blu e 118 che sono i primi veri soccorritori in caso di emergenza, ed erano presenti la sera in cui mio marito è venuto a mancare. Giuseppe ci ha lasciato un’eredità importante fatta di amore e solidarietà e uniti e supportati dalla sua forza vogliamo portare avanti la sua missione di vita: offrire quotidianamente un aiuto concreto alle persone per migliorare la loro salute”.

 
 

“Sono passati due anni dalla scomparsa del dottor Giuseppe Loschi, un breve periodo per vedere accadere tante cose che hanno stravolto il nostro normale modo di vivere – afferma Anna Perazzelli, presidente della Croce Blu di Modena -. Allora c’era una folla a salutare Giuseppe, ad accostarsi incredula al dolore della famiglia e di quanti lo conoscevano. Due anni che hanno sommato dolore al dolore, e che ci ritrovano qui, a ripensare a quei giorni. E il pensiero ci ha portato a voler dare un senso a tutto questo, a ripartire anche con la forza del ricordo e dell’impegno che Giuseppe ha sempre profuso senza risparmiarsi. Questi piccoli grandi segni di attenzione alla comunità riescono a tenere vivo il ricordo e a costruire una società migliore e più attenta. Ringraziamo Isabella, e chi con lei oggi ci aiuta a portare avanti il nostro cammino con questo importante gesto”.

“Desidero ringraziare a nome dell’Azienda USL per questi dispositivi – dichiara Silvana Borsari, direttrice sanitaria – che si rivelano sempre più preziosi, con una loro distribuzione capillare sul territorio, per intervenire tempestivamente in caso di arresto cardiaco. E’ bello che siano intitolati alla memoria di un medico che si è speso per i suoi pazienti, e per questo voglio anche ringraziare ancora una volta tutti i professionisti del soccorso che, insieme all’importante presenza del volontariato, tutti i giorni si spendono per assistere e salvare le vite dei cittadini del nostro territorio”.

 
 

Il ricordo

Ricorda così il marito Isabella Faenza: “Giuseppe era un medico che amava profondamente il suo lavoro, aveva conseguito ben due specializzazioni in Medicina d’Emergenza ed Urgenza e in Medicina Generale e si apprestava a iscriversi ad una terza in Medicina dello Sport, sua grande passione. Ha ricoperto il ruolo di medico sociale del Modena Volley, del Modena Calcio e dell’Hellas Verona. Aveva una naturale predisposizione a creare dei forti legami con i pazienti ed aiutare il prossimo, doti maturate all’interno della Croce Blu di Soliera dove da semplice volontario 18 enne ha raggiunto il ruolo di Direttore Sanitario e docente di corsi di primo soccorso per la cittadinanza”

 
 

[24 febbraio 2021]

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2021