Dopo la campagna di comunicazione sulla sana alimentazione, che ha visto azioni mirate sul sito web e nei canali social durante tutto il mese di marzo, l’Azienda Usl di Modena pone ora l’accento sulla prevenzione alcologica, tema a cui è tradizionalmente dedicato il mese di aprile in tutta Italia.
L’abuso di alcol, che può crescere fino a diventare dipendenza, coinvolge sempre più persone nel territorio della provincia di Modena e a questa tendenza si aggiunge ora un maggiore rischio legato alle restrizioni per contenere la pandemia da Covid-19 e stati di ansia e stress ad essa correlati.
Nella pagina dedicata del sito Ausl, www.ausl.mo.it/alcol, tutte le informazioni sui servizi attivi nel modenese.
Nel 2020 il servizio Dipendenze patologiche di Azienda Usl Modena, che opera nei sette distretti, ha seguito 834 persone con dipendenza da alcol e abuso etilico cui si aggiungono oltre 150 nuovi arrivi, segnalati da altri servizi (commissione patenti, servizi sociali dei comuni, forze dell’ordine) dei quali solo una parte – circa la metà – entra nei programmi terapeutici diventando utente dei servizi Ausl. Si conferma dunque la tendenza di lungo periodo, dato che la media delle persone seguite è di circa 900 ogni anno, mentre sui nuovi casi gli arrivi sono superiori alle attese.
Secondo i dati raccolti dal sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), su una popolazione adulta tra 18 e 69 anni, in provincia di Modena il 71% delle persone consuma alcol anche occasionalmente e il 24% risulta essere un consumatore di alcol potenzialmente a maggior rischio per la salute, pari ad una stima di oltre 113mila persone in questa fascia d’età. Il consumo di alcol a maggior rischio sociale e comportamentale è più diffuso nelle classi di età più giovani (58% nei ragazzi di 18-24 anni e 33% nelle ragazze della stessa età), tra gli uomini e nelle persone con un livello di istruzione medio-alto.
Per quanto riguarda l’indagine PASSI d’Argento 2016-2019 (indagine su stili di vita e fattori di rischio nella popolazione ultra 69enne) in provincia di Modena circa il 57% della popolazione consuma alcol (anche se occasionalmente) pari a poco meno di 70mila persone. Il 27% (oltre 32mila modenesi con più di 69 anni) è invece un consumatore potenzialmente a rischio per la salute in quanto consuma più di una unità alcolica al giorno.
La quota provinciale di consumatori di alcol a rischio tra gli over 69 anni è dunque più alta di quella registrata a livello regionale (20%) ed è significativamente superiore a quella nazionale (17%).
Il servizio Dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Modena prende in carico la persona in un percorso di trattamento e riabilitazione che si avvale della fondamentale collaborazione delle associazioni di volontariato sul territorio, quali Alcolisti anonimi, Acat, Al-anon, da anni radicate in provincia e attive sia rispetto al paziente che ai suoi familiari.
"Nel mese di aprile, tradizionalmente dedicato ai problemi alcol correlati, ci soffermeremo fra l’altro sui risvolti di uso e abuso da parte dei giovani e sull'uso smodato di alcolici (binge drinking) – spiega il dottor Massimo Bigarelli, medico farmacologo, coordinatore del progetto alcologico Ausl - . Tratteremo inoltre il tema dell'abuso di alcol e psicofarmaci in generale e in particolare in questo periodo di pandemia da Covid-19 che ha evidenziato fragilità psicologiche preesistenti; parleremo anche dei malati cronici che dovrebbero ridurre o interrompere l'assunzione di alcol in quanto interferisce con le cure mediche e delle donne gravide, in particolare la sindrome feto-alcolica nei neonati di mamme affette da etilismo. L’alcol e gli altri stili di vita a rischio sono temi che forse oggi i nostri cittadini hanno meno voglia di affrontare, presi come sono dalle difficoltà che la pandemia ci pone davanti sotto molteplici punti di vista. Eppure, è proprio in questi momenti che aumentano i rischi di cadere nelle trappole subdole delle dipendenze: come azienda sanitaria vogliamo dunque essere presenti, per fare prevenzione, soprattutto sui giovani, e affiancarci a coloro che abusano di alcol, per dire loro che vi sono percorsi pensati per loro, per cambiare i propri stili di vita, e professionisti qualificati che possono aiutare ad uscire da questa dipendenza, tanto pericolosa quanto, forse, sottovalutata”.
“L'alcol è uno dei temi affrontati all'interno della campagna di promozione della salute dell'Azienda USL di Modena - dichiara Massimo Brunetti, coordinatore delle attività di promozione della salute -. I dati ci dicono che un quarto della popolazione è a rischio di abuso di alcolici e su questo dobbiamo porre molta attenzione, sapendo che la pandemia ha aumentato il problema. Il lavoro che facciamo è quello di far crescere nei cittadini la consapevolezza che il movimento quotidiano, una alimentazione bilanciata, lo smettere del tutto di fumare e avere un rapporto equilibrato con l'alcol sono tutti elementi che aiutano le persone a vivere meglio”.
L’intervista al dottor Massimo Bigarelli, coordinatore del progetto alcologico dell’Ausl di Modena
[9 aprile 2021]