Home

Distretto di Mirandola

Il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze ingrana la quinta: La Nostra Mirandola Odv regala una nuova automobile

Terza vettura donata dall’associazione ai servizi sanitari territoriali negli ultimi sei mesi, dopo le due messe a disposizione del Puass, servirà per dare impulso all’attività di assistenza domiciliare a favore dei pazienti con demenza. Fabbo (Direttore UOC Geriatria e Disturbi Cognitivi e Demenza Ausl Modena): “Grati a La Nostra Mirandola per la donazione, che ci agevolerà nell’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti”

Una nuova automobile per i servizi sanitari territoriali del Distretto di Mirandola, la terza in poco meno di sei mesi. Cambia il destinatario, non il mittente: dopo le due già donate al Puass, questa volta l’associazione La Nostra Mirandola ODV destina il proprio sforzo a favore del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze di Mirandola.

La vettura, della stessa tipologia di quelle già donate e dunque con alimentazione a metano, è stata consegnata la scorsa settimana, alla presenza della professoressa Nicoletta Vecchi Arbizzi, Presidente dell’associazione La Nostra Mirandola ODV, e una delegazione dei donatori. Presenti per l’Ausl il Direttore del Distretto di Mirandola Angelo Vezzosi; Giuseppe Licitra, Direzione sanitaria del Santa Maria Bianca; Andrea Fabbo, Direttore dell’UOC Geriatria e Disturbi Cognitivi e Demenza dell’Ausl di Modena; e la Mobility Manager dell’Ausl Mariangela Tufano. Nella stessa giornata, a cui hanno partecipato anche gli operatori sanitari destinatari della donazione, è stata inoltre inaugurata la seconda auto donata sempre da La Nostra Mirandola al Puass.

Grazie a questa donazione, ancora una volta frutto della sinergia tra l’associazione e il servizio di Mobility Management dell’Azienda USL, il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) di Mirandola potrà dare nuovo impulso all’attività di assistenza domiciliare dei pazienti con demenza, particolarmente dal marzo scorso, quando sono entrati a fare parte dell'équipe del Centro due terapisti occupazionali.

 
 

Attivato dal geriatra del CDCD nella gestione integrata e domiciliare dei disturbi cognitivo-comportamentali della persona con demenza, l’obiettivo del terapista occupazionale è di conservare e sfruttare al massimo le autonomie residue del paziente, collaborando con il familiare nell'adottare strategie occupazionali, ambientali e relazionali per migliorare il benessere della persona con demenza e della famiglia che l'ha in carico. L'attività si svolge interamente a domicilio, ogni paziente riceve al massimo 10 sedute domiciliari. In sette mesi sono stati fatti 123 invii dai geriatri del CDCD, con 111 prese in carico effettive.

Il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze di Mirandola è presente sul territorio del Distretto con tre sedi (Mirandola, Casa della Salute di Finale Emilia e Poliambulatorio di San Felice sul Panaro), in cui operano cinque medici, due infermieri, due terapisti occupazionali, una neuropsicologa e una psicologa a supporto dei familiari. Attualmente ha in carico circa 1.600 persone con demenza. Nel 2020, per il primo lockdown a causa dell’emergenza Covid, gli ambulatori del Centro hanno sospeso l’attività, mentre per il resto dell’anno gli operatori si sono alternati per fornire supporto ai reparti ospedalieri impegnati nell’assistenza ai pazienti Covid.

Nell’anno in corso il volume di attività è tornato ai livelli pre-pandemia, con 2630 accessi ambulatoriali e 512 accessi domiciliari (al 30 settembre); numeri in linea con quelli del 2019, quando l’attività aveva fatto registrare 3509 accessi ambulatoriali (su tutte e tre le sedi) e 669 accessi domiciliari.

“Siamo particolarmente grati a La Nostra Mirandola ODV per questa donazione – spiegano Andrea Fabbo e Lucia Bergamini, responsabile del CDCD di Mirandola – che agevolerà i nostri operatori nel perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti. La sensibilità e l’attenzione verso queste patologie sono crescenti, come testimonia il percorso che i comuni di Mirandola e San Prospero hanno iniziato a intraprendere per entrare a fare parte della Dementia Friendly Community, attraverso la realizzazione di attività di formazione e informazione rivolte a specifiche categorie (es. forze dell’ordine, commercianti, esercenti, farmacie, ecc) affinché queste possano essere di supporto alle persone che, pur conservando alcune autonomie, presentano i primi segnali di deficit cognitivo”.

 
 

“Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento alla Prof.ssa Arbizzi – dichiara Mariangela Tufano, Mobility Manager dell’Azienda USL di Modena – per questa nuova auto che si somma alle altre due donate negli ultimi sei mesi. Queste vetture sono preziose sia perché agevolano le attività sanitarie territoriali ma anche perché consentono di rinnovare il parco auto, riducendo impatto ambientale e costi di gestione”.

“Donare è un gesto di grande generosità – afferma la Presidente dell’associazione, la professoressa Vecchi Arbizzi – ma per i tempi in cui viviamo non basta farlo, bisogna farlo bene. Ed è proprio sulla base di questo principio che l’Associazione “La Nostra Mirandola” ha ritenuto opportuno valorizzare le proprie azioni intervenendo negli ambiti più sensibili per la sanità del nostro territorio. Sanità che deve anticipare i tempi e potenziare molto l’assistenza domiciliare per cercare di mantenere i fragili tra le mura domestiche familiari e rassicuranti. Oggi, grazie alla collaborazione e partecipazione di imprese del territorio come Baraldini Costruzioni, Diasteca, Doteco, Miraplastik, Tipografia Malagoli e di due donatori privati, si è provveduto a donare altre due automobili al Distretto di Mirandola a disposizione degli operatori del Puass (Punto Unico di Accesso Socio Sanitario, che beneficia già di un altro mezzo donato e consegnato pochi mesi fa) e del CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze), con l’obiettivo che questi servizi possano ottimizzare gli spostamenti dei professionisti e incrementare l’attività a favore di anziani e fragili della nostra comunità. Nella sanità di oggi la domiciliarità, quando possibile, è un importante valore aggiunto per i pazienti stessi e per i famigliari ed è per questo che abbiamo deciso di sostenere queste attività”.

 
 

[15 ottobre 2021]

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2021