Incendio a Mirandola: tutti dimessi i pazienti assistiti al PS del Santa Maria Bianca

Rimangono gravi due pazienti in camera iperbarica, uno a Ravenna e uno a Vaio (Fidenza). Altri due dimessi dopo la terapia con l’ossigeno

Sono stati tutti dimessi i pazienti coinvolti nell’incendio di questa notte alla palazzina di via Roma a Mirandola e poi assistiti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria Bianca, sempre a Mirandola.

 

Alcune persone, non avendo più a disposizione la propria abitazione, dopo essere state dimesse dal Ps sono state accolte presso la Direzione sanitaria dell’Ospedale, fino alla metà di questo pomeriggio. A loro è stato offerto un primo ristoro e uno spazio dove poter restare in attesa di trovare una soluzione alternativa in collaborazione con i servizi socio-assistenziali del Comune di Mirandola.

22 le persone complessivamente coinvolte nell’incendio, due di esse sono purtroppo decedute a causa del fumo che ha avvolto lo stabile.

Rimane ricoverato in condizioni gravi il paziente trasportato in elicottero all’Ospedale di Ravenna e sottoposto a terapia iperbarica. La prognosi è tuttora riservata.

Dei tre ricoverati presso l’Ospedale di Vaio (Fidenza), sempre sottoposti a terapia iperbarica, due sono stati dimessi, tra cui il minore accompagnato dalla madre. Restano gravi, seppur in miglioramento, le condizioni della terza paziente, che rimane dunque ricoverata perché necessita di ulteriori trattamenti in iperbarica.

Stanno effettuando terapia con l’ossigeno i tre bimbi ricoverati all’Ospedale di Carpi. La terapia proseguirà fino a sera, poi i bimbi trascorreranno la notte in reparto.

L’Azienda USL di Modena si stringe al cordoglio dei famigliari e di tutta la comunità mirandolese per le vittime dell’incendio.

Salvo ulteriori notizie rilevanti, un aggiornamento sarà inviato nella mattinata di domani

A00 3569 300

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La chiamata di soccorso per l’incendio nella palazzina di via Roma a Mirandola è giunta alle 02,50 di oggi, 21 maggio 2019, alla Centrale operativa del 118 Emilia Est di Bologna.

Immediato l’invio dei primi mezzi di soccorso e il contatto con il coordinatore di guardia del Sistema di emergenza territoriale 118 dell’Azienda USL Modena, che ha attivato la procedura di maxi-emergenza. Si tratta di un percorso che viene messo in atto quando occorre prestare assistenza a un grande numero di persone coinvolte e che consente di allertare tutti i Pronto soccorso della provincia di Modena per l’eventuale accoglienza dei feriti. Tramite un messaggio di allerta è stato inoltre avvisato tutto il personale del Sistema di emergenza territoriale del 118 provinciale.

È stato subito allertato anche il coordinamento ANPAS (Associazione Nazionale Pubblica Assistenza) e Croce Rossa Italiana per l’attivazione dei mezzi del volontariato a supporto del 118: nelle situazioni di maxi-emergenza, infatti, è fondamentale l’apporto del volontariato per l’assistenza e il trasporto di un grande numero di feriti.

Nel totale, sono state 13 le ambulanze coinvolte nell’operazione, a cui si aggiunge un’automedica dell’Azienda USL, l’elisoccorso inviato da Bologna e il mezzo di coordinamento del 118 dell’AUSL di Modena. Avvisate nella notte anche la Protezione civile e la Prefettura per un primo aggiornamento sull’evento.

Per una gestione ottimale dell’emergenza, l’organizzazione del 118 ha disposto la presenza di un coordinatore operativo sul luogo dell’evento, di uno in Pronto Soccorso a Mirandola, e uno presso la sede del servizio emergenza territoriale 118 a Modena. In Pronto Soccorso a Mirandola per il coordinamento in loco delle operazioni è presente il direttore del Dipartimento interaziendale di emergenza-urgenza, il dottor Stefano Toscani.

 

[21 maggio 2019]

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