Lavoro: via libera agli hub nelle aziende

Richiesta un’operatività tra le 200 e le 500 somministrazioni al giorno. Anche le associazioni di categoria potranno attivare gli hub

Bologna – Grandi hub capaci di garantire tra le 200 e le 500 vaccinazioni al giorno, anche se saranno concesse motivate eccezioni, che fungano da centri aggregati per più aziende, compresi i lavoratori dell’indotto e quelli in appalto. Dopo il via libera della Struttura commissariale nazionale, dopo l’incontro con il Tavolo del Patto per il lavoro e per il clima di oggi e l’approvazione formale in Giunta, la Regione Emilia-Romagna è pronta a partire con le vaccinazioni in azienda, con il duplice obiettivo di garantire la ripresa in sicurezza dell’intero sistema produttivo ed economico, e accelerare la campagna
vaccinale
mettendo in rete e a servizio del territorio le
strutture disponibili.
Di qui la scelta di hub con grandi capacità di
somministrazioni, per evitare una dispersione di dosi che finirebbe per rallentare la campagna vaccinale, se la distribuzione dovesse riguardare migliaia di piccole realtà. L’avvio
delle somministrazioni è previsto con gradualità a partire dal 3
giugno, compatibilmente con la disponibilità di vaccino, e si stima una
platea potenziale iniziale di 180mila persone: i lavoratori nelle oltre
300mila aziende emiliano-romagnole sono oltre 1 milione e 450mila, ma
molti di loro hanno già prenotato o ricevuto il vaccino perché aventi
diritto per età, fattori di rischio o
situazione familiare (ad esempio i caregiver).
Le vaccinazioni avverranno su base volontaria, e il rifiuto non può costituire in alcun modo motivo di discriminazione nei confronti del lavoratore. Il documento della Regione
– “Estensione della campagna vaccinale anti Covid 19 alle attività
economiche e produttive” – predisposto dall’assessorato alle Politiche
per la salute in condivisione con quello allo Sviluppo e Lavoro e
approvato nell’ultima seduta di Giunta, è frutto di un articolato confronto con il mondo imprenditoriale e le parti sociali, che ancora una volta in Emilia-Romagna hanno dimostrato massima disponibilità e confermato la loro
centralità anche nelle politiche di sicurezza sanitaria. “L’avvio
delle vaccinazioni in azienda è una iniziativa di salute pubblica che
va oltre la fondamentale messa in sicurezza dei luoghi di lavoro-
affermano gli assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-:
questi nuovi hub vaccinali ci permetteranno di dare una ulteriore
decisa accelerazione alla campagna, avvicinando quindi tutti i cittadini
a quella immunizzazione generale che significherebbe finalmente la fine
della pandemia. Tutti i criteri che abbiamo adottato, a partire dal
favorire l’aggregazione tra più aziende possibili per contenere la
dispersione di dosi e personale, vanno nella direzione di
una integrazione con il piano regionale dei vaccini- continuano gli
assessori-: questi nuovi hub potranno addirittura funzionare anche per
chi non è dipendente delle aziende coinvolte. “Ringraziamo di
cuore, assieme alle parti sociali con cui è avvenuto un dialogo
costruttivo, il nostro tessuto imprenditoriale che ha dimostrato ancora
una volta- concludono Colla e Donini-, come già avvenuto con la
sottoscrizione del nuovo Patto per il lavoro e per il clima, di voler
essere parte attiva e protagonista dei processi di cambiamento di questa
regione anche ben oltre il proprio ambito di competenza”.  

 

Vaccinazioni in azienda: in quali realtà

Il
piano prevede quattro possibili approcci
alle vaccinazioni in azienda: oltre ai punti vaccinali allestiti dal
datore di lavoro presso la propria azienda per i propri lavoratori,
modalità da utilizzare in maniera residuale per favorire invece la
concentrazione delle risorse materiali e umane, le tre principali strade
sono gli hub allestiti in una struttura aziendale e utilizzati da più realtà lavorative, i punti vaccinali promossi e organizzati direttamente dalle associazioni di categoria e infine i centri per la somministrazione presso le strutture sanitarie private, al servizio di più aziende convenzionate. Sedi vaccinali che saranno anche a disposizione del territorio e di tutti i cittadini in caso di
necessità da parte del Servizio sanitario regionale. Tra i criteri
prioritari nel determinare l’attivazione di un punto vaccinale in un
luogo di lavoro rientra, oltre appunto alla capacità di aggregare più
aziende e al volume di vaccini erogabili, anche l’indice di rischio
del settore di riferimento in relazione alla diffusione del virus:
avranno quindi la precedenza, ad esempio, realtà che operano nella logistica, nell’industria alimentare e nella grande distribuzione. E alle diverse tipologie di hub aziendali, le cui spese di allestimento e gestione saranno totalmente a carico dei datori di lavoro eccezione fatta per la
fornitura delle dosi di vaccino e gli strumenti per la sua somministrazione come siringhe e aghi, la Regione
aggiunge poi un altro strumento per aiutare la corsa all’immunizzazione
completa di tutta la popolazione: in ragione di specifici accordi
locali possono essere utilizzati dalle Aziende i punti vaccinali
allestiti dalle AUSL con modalità e orari che non interferiscano con la
programmazione delle vaccinazioni. In ogni Azienda sanitaria della regione la Cabina di regia
già istituita avrà il compito di organizzare e gestire tutti gli
aspetti dell’attività vaccinale nel proprio territorio: le aziende, le
associazioni di categoria e le strutture sanitarie private dovranno fare
riferimento a questo organismo
per ogni comunicazione, dalla sede che intendono allestire alle
tempistiche da adottare. In particolare, i punti vaccinali aziendali
dovranno comunicare all’Ausl la struttura organizzativa, le risorse e il
personale assegnati in modo da concordare il volume di attività previsto e ottimizzare l’uso dei vaccini disponibili.  

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Vaccinazioni in azienda: come funzionano

La vaccinazione in ambito aziendale, anche se affidata al medico
competente o ad altro personale sanitario, resta in ogni caso un’iniziativa di sanità pubblica, pertanto la responsabilità generale e la supervisione dell’intero processo rimangono in capo al
sistema sanitario regionale e alle Ausl di riferimento. Non solo,
dovranno essere rispettate tutte le indicazioni già vigenti per i
centri vaccinali e per i medici di medicina generale impegnati nella
campagna: sarà fondamentale garantire il rispetto delle buone pratiche
sulla preparazione e somministrazioni delle dosi, l’aderenza alle tempistiche del calendario vaccinale, l’immediata inoculazione delle dosi senza alcun accantonamento, la rendicontazione dell’attività, l’alimentazione dei flussi informativi e ovviamente la prevenzione anti-contagio durante tutte le fasi della procedura vaccinale.
E la Regione richiede anche
attenzione massima alla privacy dei lavoratori, sia durante la somministrazione che nel trattamento dei dati sensibili. Il medico competente dell’azienda, che avrà anche il compito di raccogliere le adesioni
alla campagna e calendarizzarle, sarà la figura di riferimento a
garanzia di tutto il percorso di vaccinazione, e potrà avvalersi di ulteriore personale sanitario se necessario; le Asl offriranno supporto specialistico per i quadri clinici con possibili controindicazioni
e si faranno carico, su segnalazione sempre del medico competente,
della vaccinazione dei soggetti più a rischio.

Tutti i professionisti
coinvolti riceveranno inoltre una
apposita formazione specifica grazie al portale EDUISS dell’Istituto superiore per la sanità. I team saranno composti da medici, infermieri o assistenti sanitari e da personale amministrativo. L’allestimento
dei punti vaccinali e il percorso di vaccinazione del lavoratore
rispecchieranno sotto ogni aspetto il lavoro degli hub allestiti dalle
aziende sanitarie: uno spazio di accettazione, dove sarà effettuata l’anamnesi del vaccinando, uno per la somministrazione, dove possono essere presenti più linee vaccinali, e un’area infine di osservazione post-inoculazione. Ogni punto vaccinale aziendale dovrà
inoltre disporre di tutti gli strumenti necessari per l’assistenza medica di emergenza

 

[24 maggio 2021]

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