Le iniziative per il World thrombosis day di giovedì 13 ottobre

Le iniziative per il World thrombosis day di giovedì 13 ottobre

Gli specialisti del Santa Maria Bianca rispondono presente all’appello della Fondazione per il Tuo cuore e dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri: materiale divulgativo in reparto e colloqui telefonici con il cardiologo per sensibilizzare sui fattori di rischio che possono esporre alla terza patologia cardiovascolare più comune, ma spesso sottovalutata

È
la terza patologia cardiovascolare più diffusa dopo infarto del
miocardio e ictus ischemico, ma a differenza delle altre due è spesso
sottovalutata e poco conosciuta: il tromboembolismo venoso (TEV) è al centro della campagna nazionale di sensibilizzazione organizzata da Fondazione per il Tuo cuore e ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, in occasione del World thrombosis day di giovedì 13 ottobre

 

All’iniziativa, il cui slogan è “Conoscere per capire, prevenire per vivere”, aderisce la struttura complessa di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, diretta dal dottor Carlo Ratti, con due iniziative legate all’importanza della prevenzione. Nella giornata di giovedì 13 ottobre sarà diffuso materiale divulgativo ai cittadini che faranno accesso in reparto e per due ore, dalle 13 alle 15, il dottor Ratti sarà a disposizione per colloqui telefonici sul tema al numero 0535 602125.

Sono circa 50 i casi di tromboembolismo venoso trattati ogni anno in ospedale a Mirandola con l’apporto dei cardiologi.

Come recita la locandina della campagna diffusa da ANMCO e Fondazione per il Tuo Cuore, “la trombosi è alla base delle principali patologie cardiovascolari e il tromboembolismo venoso (TEV) contribuisce alla totalità del peso delle malattie nel mondo. Purtroppo, la conoscenza di questa patologia, che comprende la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, rimane scarsa e la consapevolezza è molto inferiore rispetto ad altre. Il tromboembolismo venoso, però, è spesso prevenibile negli individui a rischio: fattori ereditari, immobilità prolungata, traumi o chirurgia, gravidanza, uso di contraccettivi orali, obesità, fumo, cancro, malattie infiammatorie intestinali, storia personale e familiare di pregressi eventi trombotici. Una giusta profilassi meccanica o medica e un corretto stile di vita possono evitare un aumento del rischio trombotico e l’insorgenza di un evento tromboembolico”.

Carlo Ratti 1000 3

 

[11 ottobre 2022]

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