Lotta alla Peste suina africana, Ausl in prima linea per la prevenzione sul territorio, un video-simulazione e incontri informativi

Negli ultimi mesi organizzate esercitazioni sul campo, incontri con le associazioni di categoria e momenti formativi. Redatti protocolli operativi anche con l’aiuto di tecnologie digitali per la rilevazione precoce

L’Azienda USL di Modena in prima linea nella prevenzione della diffusione della Peste suina africana (PSA) sul territorio provinciale e nella promozione di interventi finalizzati a promuovere la conoscenza dei protocolli per un intervento tempestivo, in sinergia con tutte le istituzioni locali coinvolte. A tal proposito, costante, negli ultimi mesi, è stata l’azione di formazione e informazione del Servizio Veterinario Ausl con incontri e iniziative sul campo atte a monitorare l’eventuale comparsa di situazioni sospette. Questa settimana i professionisti dell’Azienda sanitaria hanno partecipato a un incontro con i sindaci della Provincia di Modena per illustrare le azioni messe in atto.

 

L’attività ha coinvolto associazioni di categoria, come quelle del mondo agricolo e degli allevatori, e di volontariato, in applicazione delle procedure definite a livello nazionale e internazionale. Sono anche stati redatti protocolli operativi sul ritrovamento di carcasse concordati dai Veterinari della Ausl di Modena con il CRAS (Centro recupero animali selvatici) modenese, la Polizia locale della provincia e l’IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) di Modena, anche con l’ausilio degli strumenti messi a punto dalla Regione Emilia-Romagna come il telefono ‘segnalazione Carcasse’ e una App per smartphone, ‘Trova Cinghiale’. Tutto questo sistema può portare alla rilevazione precoce della presenza della malattia (early detection) sul territorio modenese e ad una reazione rapida ed efficace per contrastarla.
Le iniziative più rilevanti hanno preso il via lo scorso settembre presso la sede della Provincia di Modena, con un’esercitazione per l’eventuale gestione dell’emergenza PSA, che ha coinvolto Azienda USL di Modena, Provincia di Modena e Regione Emilia-Romagna, il Ministero della Salute, insieme agli Istituti zooprofilattici, al Centro di referenza nazionale per le Pesti Suine e a ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) Protezione Civile locale e nazionale, Prefettura di Modena, forze dell’ordine e personale dell’Ente parchi.
In quell’occasione l’Ausl di Modena ha collaborato alla produzione di un video-simulazione, rivolto ai diversi attori coinvolti nelle azioni di prevenzione e contrasto, pubblicato su www.alimenti-salute.it/notizia/video-simulazione-caso-sospetto-peste-suina-africana. Qui si illustrano i passaggi previsti per l’attivazione di un sistema di rilevazione e risposta alla malattia, a partire dalla comunicazione di un cittadino che ha visto un cinghiale morto. I tempi di risposta alla malattia sono infatti ritenuti basilari per ridurre l’impatto sulla popolazione animale.

Esercitazione mod 1000

 

L’Azienda sanitaria ha anche cooperato recentemente con il Club Alpino Italiano (CAI) avviando una serie di iniziative di sensibilizzazione del pubblico sulle tematiche della peste suina, attraverso la collocazione, da parte degli stessi soci CAI, di locandine sui sentieri e nei rifugi di montagna, al fine di garantire la diffusione più ampia delle informazioni anche nei luoghi dove è possibile incontrare animali selvatici. A ciò si aggiungono diverse serate organizzate a Modena e provincia sempre col CAI, con l’Ente Parco del Frignano, con gli allevatori e i cacciatori della provincia, tutti interlocutori del Servizio Veterinario e fondamentali nelle eventuali segnalazioni. Il 26 gennaio scorso si è tenuta la prima battuta di ricerca di carcasse tra Montese e Gaggio Montano cui hanno partecipato oltre una trentina fra cacciatori, Guardie ecologiche volontarie, Polizia Provinciale e personale di aziende faunistico-venatorie, formati dai veterinari dell’Ausl sulla tipologia di ricerca e il campionamento dei ritrovamenti. Qualche giorno dopo, il 30 gennaio, è stata programmata una seconda battuta di ricerca a Montefiorino ei infine un’altra iniziativa, con il coinvolgimento della Polizia Locale e del Servizio Veterinario Ausl, si è tenuta sabato 19 febbraio nella zona collinare di Nirano.
In caso di PSA, il corretto recupero delle carcasse di cinghiali è importantissimo: questa azione rapida e sistematica riduce la permanenza del virus nell’ambiente silvestre e facilita l’eradicazione della malattia.

(Nella foto: Elio Licata, Direttore Area Sanità Animale Ausl Modena)

Sono già previsti ulteriori incontri di formazione con tutte le categorie e le associazioni coinvolte nella prevenzione e diffusione della peste suina. Tra questi è previsto un prossimo aggiornamento sulle ricadute della missione che gli esperti Europei di PSA hanno svolto nei territori interessati dall’epidemia al confine fra Liguria e Piemonte. Alla fase di collaborazione con i soggetti del territorio, si affianca una costante formazione e aggiornamento dei veterinari pubblici e privati con seminari e convegni, anche online, organizzati dal Servizio Veterinario dell’Ausl di Modena.

Elio Licata Direttore Area Sanit Animale Ausl Modena mod 1000

La peste suina africana

La peste suina africana (PSA) è una malattia virale, non trasmissibile all’uomo, altamente contagiosa, che colpisce i suini domestici e selvatici per i quali è spesso letale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato di recente un decreto legge per arrestarne la diffusione sul territorio nazionale, con l’obiettivo di raggiungere l’eradicazione della PSA nei cinghiali e per prevenirne il contagio nei suini allevati, dopo che da gennaio del 2022 è stata accertata la presenza della malattia nelle popolazioni di cinghiali nei territori del Piemonte e della Liguria.

Per maggiori informazioni, è possibile consultare il sito regionale www.alimenti-salute.it/salute-animali/psa-peste-suina-africana.

 

[4 marzo 2022]

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