Novecento visite e tempi di assistenza più celeri, il bilancio positivo dell’ambulatorio Onco-Ginecologico dell’Area Sud

Il servizio, nato tre anni fa, prevede la gestione multidisciplinare delle pazienti con controlli e monitoraggi eseguiti nella stessa visita

Quasi novecento visite in tre anni grazie ad un approccio multidisciplinare. E’ l’importante bilancio dell’ambulatorio Onco-Ginecologico attivato nel 2020 dall’UOSD di Oncologia dell’Area Sud, diretta dalla dottoressa Lucia Longo, e l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Sassuolo, guidata dalla dottoressa Maria Cristina Galassi. Il servizio, nato poco prima della pandemia, è riuscito a garantire un’assistenza anche durante l’emergenza sanitaria da Covid e sta proseguendo nella sua presa in carico sinergica tra i due ambiti.

 

L’avvio dell’ambulatorio nasce dalla necessità di gestire in ottica multidisciplinare e congiunta le pazienti affette da una patologia oncologica dell’apparato ginecologico, facilitando il confronto tra professionisti e contemporaneamente favorendo una migliore organizzazione per la paziente. che in una unica visita riceve le valutazioni ed i controlli necessari coerentemente alla necessità clinica. Prima di questa efficace riorganizzazione, le utenti eseguivano una doppia visita, ginecologica e successivamente il controllo di follow-up con l’oncologo.

L’ambulatorio onco-ginecologico garantisce la gestione delle pazienti nello stesso appuntamento, con lo svolgimento di ecografie transvaginali, counselling durante la consegna congiunta dell’esame istologico e, conseguentemente, un follow-up multidisciplinare simultaneo. A richiesta, durante le visite congiunte, è possibile attivare anche un percorso di supporto psicologico e dietologico.

Questa procedura permette alla pazienti seguite dall’ambulatorio di sottoporsi in un unico momento a visite ed esami strumentali, che precedentemente si svolgevano in 2-3 sedute differenti in diversi reparti.

Equipe ambulatorio onco ginecologico 1000

 

Accesso e numeri

All’ambulatorio afferiscono non solo le pazienti operate presso  l’Unità Operativa di Ginecologia dell’Ospedale di Sassuolo, ma anche le donne operate in centri di terzo livello a cui erano state indirizzate per i casi più complessi.

L’ ambulatorio è previsto due volte al mese con otto appuntamenti a seduta, a cui si aggiungono due visite per la consegna dell’esame istologico, più due posti per casi urgenti, per un numero complessivo di circa 25 pazienti al mese, che in tre anni significa circa 900 donne viste dal servizio (i nuovi casi di patologia oncologica dell’apparato genitale femminile presi in carico dall’ambulatorio sono mediamente 80 all’anno).

Da circa 1 anno è stato inoltre avviato un percorso interaziendale (per Area Nord e Area Sud) di multi-equipe (ginecologo, oncologo, radiologo, radioterapista, anatomopatologo, medico nucleare e psicologo), che prevede la discussione settimanale di tutti i casi con la condivisione dell’iter diagnostico terapeutico, della pre-chirurgia e la valutazione multidisciplinare per il percorso post-operatorio.

“A tre anni dalla nascita di questo ambulatorio il bilancio è estremamente positivo – dichiarano Lucia Longo e Maria Cristina Galassi, rispettivamente Responsabile dell’Unità operativa di Oncologia Area Sud  dell’Azienda USL di Modena e Direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Ostretricia e Ginecologia dell’Ospedale di Sassuolo -. L’obiettivo, a nostro avviso raggiunto e molto apprezzato dalle pazienti, era ed è di offrire alla donna affetta da patologia tumorale dell’apparato riproduttivo, una presa in carico multidisciplinare sin dal momento della diagnosi. Tale assistenza prosegue poi nel post-operatorio offrendo alla donna la garanzia di effettuare in un’unica seduta  una rivalutazione del suo stato di salute  condiviso tra gli specialisti che l’hanno presa in carico. E’ infatti importante  che la cura delle pazienti affette da patologie oncologiche non si limiti al momento chirurgico ma vada oltre : in realtà, la presa in carico è globale, con un approccio, anche grazie a questo ambulatorio che assicura alla donna una presa in carico  ed un monitoraggio sin quando necessario, da parte di una rete assistenziale multidisciplinare conosciuta e familiare”.

 

[3 febbraio 2023]

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