Nelle strutture residenziali e nei centri diurni per anziani è fondamentale ridurre il rischio di malnutrizione e delle condizioni ad essa associate (sarcopenia, rischio di cadute e fratture, lesioni da pressione, ecc.). Le “Linee di indirizzo regionali per la ristorazione dell’anziano in struttura residenziale” individuano tre azioni che ogni struttura deve intraprendere per la gestione del rischio nutrizionale:
- definizione di procedure per la gestione del rischio nutrizionale che stabiliscano anche ruoli e responsabilità delle varie fasi del processo
- elaborazione di un dietetico: comprende il menù base (vitto comune) e le diete terapeutiche (diete specifiche per patologie).
- sensibilizzazione e formazione dei professionisti sanitari che operano nelle strutture.
Il materiale e la modulistica messa a disposizione su questa pagina sono strumenti utili nella definizione di procedure per la gestione del rischio nutrizionale e nella realizzazione di un dietetico e possono essere adattati alle esigenze delle singole strutture,
Definizione di procedure per la gestione del rischio nutrizionale
Le procedure per la gestione del rischio nutrizionale hanno l’obiettivo di individuare tempestivamente persone a rischio di malnutrizione per poter intervenire prontamente con azioni correttive efficaci.
I punti su cui si basano le procedure per la gestione del rischio nutrizionale sono:
Lo screening della malnutrizione deve essere effettuato con strumenti validati, rapidi, ripetibili e poco costosi; il più indicato per la popolazione anziana in ambito extraospedaliero è il Mini Nutritional Assessment (MNA), anche nella versione Short Form, compilabile dall’infermiere o dal medico entro 24 ore dall’ingresso dell’ospite in struttura e ripetuto con una cadenza regolare definita nella procedura stessa (ad es. ogni 3-6 mesi).
Il peso deve essere misurato all’ingresso dell’ospite in struttura e successivamente a cadenza mensile; la frequenza dei controlli dovrà essere intensificata in caso di calo ponderale involontario.
Un calo di peso superiore al 5% in meno di 6 mesi può essere indicativo di malnutrizione. Per calcolare la % di variazione di peso usare la seguente formula:

Il monitoraggio dell’apporto orale viene prevalentemente effettuato dall’OSS e/o dal personale che fornisce assistenza durante i pasti, attraverso la compilazione di una scheda specifica per la struttura.
È essenziale che ci sia una comunicazione efficace fra tutte le figure professionali coinvolte in questa attività, soprattutto riguardo i principali campanelli d’allarme: es. la presenza di vomito/diarrea, cambiamento delle abitudini alimentari, presenza di comportamenti suggestivi per uno stato depressivo, uso di farmaci che influenzano l’appetito, la presenza di infezioni, lesioni da pressione e tutte le condizioni che comportano un fabbisogno di energia e proteine aumentato.
Per contrastare la disidratazione è importante definire un piano per l’idratazione e monitorare l’apporto di ciascun ospite. Di seguito alcune strategie che possono essere utili per una gestione più efficace:
- fornire ad ogni ospite una bottiglia personalizzata in modo che si possa misurare il consumo di acqua di ognuno;
- compiere un giro mattino e pomeriggio per la somministrazione di un bicchiere d’acqua (registrando quanto è stato consumato);
- tenere un diario “idrico” per le situazioni maggiormente critiche.
- definizione di un piano di idratazione e relativo monitoraggio,
- definizione di ruoli e responsabilità.
Definizione di ruolo e responsabilità
Affinché la procedura di gestione del rischio funzioni adeguatamente è necessario che siano definiti correttamente ruoli e responsabilità all’interno della struttura.
Elaborazione di un dietetico
Il dietetico è l’insieme delle diete comprendenti tutte le preparazioni atte a soddisfare le esigenze alimentari diversificate di ogni anziano. Comprende il menù base (vitto comune) e le diete terapeutiche (diete specifiche per patologie).
Le principali diete previste in un dietetico per le strutture per anziani dovrebbero essere le seguenti:
- Menù base
- Dieta a ridotto apporto di zuccheri
- Dieta priva di glutine
- Dieta a ridotto apporto di fibre
- Dieta ad alta densità nutrizionale
- Diete a consistenza modificata (cremosa, tritata, morbida)
- Dieta Ad Personam, dieta personalizzata prescritta dal team nutrizionale.
Formazione
- L’alimentazione come strumento di prevenzione e cura della malnutrizione: un impegno condiviso tra tutti gli operatori
- Corso di formazione specifico per celiachia