Il caregiver è quella persona che a titolo gratuito e fuori dall’ambito professionale si occupa dell’assistenza di un familiare o di una persona cara non autosufficiente. Figli, mogli, mariti, genitori o semplicemente amici che in modo volontario, e con diversi gradi di impegno, si prendono cura e assistono anziani e disabili gravi o gravissimi non autosufficienti. Secondo l’ISTAT in Italia i caregiver sono oltre 7 milioni, e quelli che svolgono questo compito per almeno 20 ore settimanali sono più di 2 milioni, di cui 120 mila in Emilia-Romagna.

L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia ad aver riconosciuto e valorizzato, con la legge regionale 2/14, il ruolo del caregiver familiare. Dopo l’approvazione delle sue linee attuative e il piano sociale e sanitario regionale, con la DGR n. 2318/2019 si è dato il via ad un piano concreto di misure e risorse economiche per azioni di informazione, orientamento, prevenzione ai rischi di salute e sollievo al caregiver, e sostegno alla domiciliarità.

L’Azienda USL insieme agli Enti locali e alle realtà del Terzo settore segue un piano di azioni-interventi a supporto del caregiver.

La Regione Emilia-Romagna riconosce i caregiver familiari e promuove per loro una rete di sostegno e di servizi dedicati.
Per essere riconosciuto come Caregiver è necessario compilare il modulo di autodichiarazione, disponibile:

Il modulo deve essere consegnato presso uno degli sportelli per caregiver  che forniscono orientamento e affiancamento nell’accesso ai servizi e offrono informazioni su:

  • la normativa regionale sul riconoscimento del caregiver familiare
  • gli interventi di supporto e sollievo nell’assistenza alla persona cara, anche per contrastare il rischio di isolamento, di stress psicofisico ed emotivo, le diverse forme di sostegno attivabili

Il caregiver familiare può riportare elevati livelli di stress emotivo, stanchezza fisica, isolamento sociale, frustrazione, a causa del significativo carico a cui è sottoposto.

Per questo l’Ausl ha attivato un numero specifico per i caregiver che possono chiamare lo 059 5137124, è attivo il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13 per chiedere interventi di sostegno psicologico, di tipo individuale e di gruppo, sia in presenza che online.

Una volta attivati, gli operatori del servizio individuano, nell’ambito dei servizi psicologici dell’Ausl di Modena, il percorso più adeguato per il richiedente che viene ricontattato nel minor tempo possibile per un primo colloquio di valutazione.

I giovani caregiver sono bambini e ragazzi fino ai 24 anni che forniscono assistenza, cure e supporto a un familiare, amico con una malattia cronica, disabilità o altre condizioni di fragilità. Spesso si ritrovano ad affrontare e gestire responsabilità tipicamente associate agli adulti, con un impatto importante sul loro percorso di crescita e scolastico.

Giovani appunto, sì, ma già attenti e responsabili come adulti, o forse di più. Non sono pochi i ragazzi che in famiglia si prendono cura assiduamente di un familiare bisognoso di assistenza con impatti anche importanti sulla propria vita quotidiana. Può essere un fratello, un genitore o un parente affetto, per esempio, da disabilità fisiche o mentali, da malattie terminali o croniche, o da dipendenze o altre condizioni che richiedono assistenza, supporto o supervisione.

Prende spunto da queste situazioni delicate, e gli ultimi dati disponibili in materia, il progetto “A fianco dei giovani Caregiver: uno sguardo oltre l’invisibilità” promosso dalla Direzione Socio-Sanitaria e dal Servizio di psicologia clinica dell’Ausl di Modena e costruito in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale di Modena e la cooperativa ‘Anziani e non solo’ di Carpi, che vanta un’esperienza internazionale in tema di giovani caregiver.

Materiali della terza edizione del corso formativo “A fianco dei giovani Caregiver: uno sguardo oltre l’invisibilità” che si è svolto il 24 marzo 2025

Ciclicamente l’Ausl organizza degli incontri formativi gratuiti in tutta la provincia rivolti ai caregiver.

Tipologie di corso e finalità

1) Come muovere e far muovere una persona con difficoltà motorie: i consigli del fisioterapista

Incontri condotti dai fisioterapisti dell’Ausl che forniscono indicazioni su come gestire e assistere in modo corretto una persona con difficoltà motorie nella casa in cui abita, per rendere l’assistenza più efficace e sicura sia per chi la presta che per chi la riceve. Gli argomenti sono trattati in modo pratico, con uso di esempi concreti, fotografie e brevi filmati e, in particolare, vengono presentate le regole e le strategie per:

  • assistere al meglio la persona con difficoltà motorie e/o cognitive quando deve spostarsi, alzarsi, sedersi, sollevarsi, muoversi, ecc.
  • rendere sicuro l’ambiente domestico per evitare cadute e incidenti

2) Come assistere una persona con demenza: i consigli del terapista occupazionale per comunicare in modo efficace e organizzare al meglio gli spazi in casa

Incontri condotti dai terapisti occupazionali dell’Ausl, per dare indicazioni ai caregiver su come assistere in modo corretto una persona con demenza nella casa in cui abita per rendere l’assistenza più efficace e sicura sia per chi la presta che per chi la riceve.
In particolare vengono presentate le strategie per:

  • assistere la persona con demenza nello svolgimento delle sue attività quotidiane
  • rendere l’ambiente domestico più confortevole, sicuro e adeguato alle sue esigenze per consentirle di orientarsi negli spazi
  • comunicare in modo efficace adattando postura, tono di voce, gestualità, ecc.

Gli argomenti sono trattati in modo pratico, con l’uso di esempi concreti, fotografie e brevi filmati.

3) L’adulto con difficoltà di deglutizione: i consigli del logopedista e del dietista

Incontri condotti dai logopedisti e dai dietisti dell’Ausl, per dare indicazioni ai caregiver su come gestire l’alimentazione di una persona che ha problemi di deglutizione. Vengono presentate le regole e le strategie per:

  • riconoscere i segni e i sintomi di disfagia;
  • imparare le precauzioni da attuare durante e dopo il pasto;
  • preparare un pasto sicuro;
  • offrire una corretta alimentazione.

Tutti i corsi sul tema vengono pubblicati di seguito, nella sezione “Eventi e corsi”.

La casa è il luogo dove passiamo la maggior parte del nostro tempo. È un luogo confortevole, che abbiamo arredato secondo le nostre esigenze e dove ci sentiamo a nostro agio, padroni della situazione e protetti. Ma cosa succede quando diminuisce la nostra autonomia o quando, all’improvviso, la casa deve dare delle risposte anche a persone con disabilità fisiche o disturbi cognitivi? Da luogo “amico” può diventare un ambiente “ostile”, pieno di barriere e ostacoli.

Il libro Una casa misura”, strutturato in domande e risposte, vuole essere uno strumento conoscitivo per affrontare e superare gli ostacoli legati all’autonomia domestica delle persone con disabilità fisiche o cognitive. Una pubblicazione, pensata sia per chi vive personalmente o professionalmente le problematiche di autonomia domestica sia per chi si accosta per la prima volta a questo tema, che affronta temi di grande rilevanza:

  • normative e finanziamenti nazionali e regionali per adattare gli ambienti domestici
  • come adattare gli ambienti domestici (bagno, cucina e zona notte) di persone con disabilità fisiche
  • quali sono le soluzioni per facilitare i trasferimenti e il sollevamento delle persone con disabilità fisiche
  • quali sono le strategie e le soluzioni specifiche per adattare l’ambiente domestico alle esigenze di persone con disturbi cognitivi o demenza
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Le lesioni da pressione, dette anche ulcere o piaghe da decubito, sono delle ferite che danneggiano la pelle e i tessuti sottostanti a causa della pressione mantenuta per un tempo prolungato. La lesione si forma perché, quando si rimane fermi per un po’ di tempo in una posizione, la pelle viene schiacciata sotto il peso del corpo ricevendo meno sangue e quindi meno ossigeno.

È dunque fondamentale sapere quali sono le zone del corpo in cui possono formarsi, chi sono le persone più a rischio e come fare per prevenirle.

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Con il termine disfagia si intende la difficoltà a deglutire alimenti solidi, liquidi o semiliquidi, cioè la difficoltà a far passare cibi o bevande dalla bocca allo stomaco. La persona con disfagia descrive spesso una sensazione di “blocco” prima del passaggio allo stomaco e conseguente rigurgito.

È dunque fondamentale riconoscerne i sintomi, essere informati sulle possibili complicanze e adottare delle precauzioni quando si prepara e si consuma un pasto e spiegare quali sono i livelli di consistenza di alimenti e bevande.

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La malattia di Alzheimer è la forma più frequente di demenza senile. Colpisce, nella maggior parte dei casi, le persone con più di 65 anni di età ed è caratterizzata dalla perdita della memoria e del senso del tempo, da disturbi nella sfera della personalità e del comportamento.

Per ogni persona che soffre di demenza senile c’è almeno un familiare impegnato nell’importante e faticoso compito di assistenza e cura.

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Eventi e corsi

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